Le nuove frontiere della Sicurezza IT

La visione Trend Micro sulla sicurezza IT

Nencini (Trend Micro): il tema principale della sicurezza ICT in Italia riguarderà virtualizzazione e passaggio al cloud

È dal 2002  che Gartner riconosce Trend Micro come leader nelle soluzioni di sicurezza enterprise. Quest’anno, l’azienda ha migliorato ancora di più la caratteristica di “completezza di visione”. “Nel momento in cui le minacce diventano sempre più sofisticate e aggressive, abbiamo scelto di investire in soluzioni di sicurezza endpoint integrate e di prossima generazione, per permettere alle aziende di tutto il mondo di rimanere all’avanguardia” ha affermato Kevin Simzer, executive vice president, sales, marketing & business development, Trend Micro.  Crediamo che il nostro piazzamento nel Magic Quadrant di Gartner sottolinei il fatto che non solo i nostri sforzi sono nella direzione corretta, ma che la nostra visione del futuro continuerà a risolvere le prossime sfide” 

Le soluzioni Trend Micro per la sicurezza degli endpoint forniscono alle aziende una protezione dalle minacce integrata e una sicurezza dei dati, per ogni dispositivo e applicazione, che difende gli endpoint in ambienti cloud, ibridi e fisici, salvaguardando la reputazione dell’azienda e assicurando la compliance. Grazie a una sicurezza su più livelli e un’intelligence contro le minacce in tempo reale, le soluzioni Trend Micro sono uniche per far fronte alle minacce in continua evoluzione che devono affrontare oggi le aziende.  Per migliorare e semplificare il deployment e la gestione, le soluzioni offrono anche un controllo e una visibilità centrale che permette una difesa connessa lungo tutte le reti, i server e gli endpoint in diversi sistemi operativi, device e applicazioni.
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ImpresaCity Magazine CIO Edition  ha chiesto a  Gastone Nencini, Country Manager Trend Micro Italia,  di esprimersi su alcuni  temi  che animano il dibattito in atto  tra gli esperti  di sicurezza  in Italia.  
Quale sarà il tema principale della sicurezza ICT in Italia? è proprio vero che la sicurezza perimetrale non è  più di moda?
La sicurezza perimetrale continua a esserci ma non è più l’ultimo baluardo di difesa a causa della diffusione dei dispositivi mobili che permettono di accedere ai dati aziendali da diversi dispositivi e dall’esterno. Si può dire che la sicurezza perimetrale va estesa fino a comprendere i nuovi dispositivi che quando sono all’esterno continuano comunque a comunicare con l’azienda attraverso la protezione perimetrale dell’azienda stessa. Più che moda è una questione di aggiornamento.  Il tema principale della sicurezza ICT in Italia riguarderà soprattutto l’ambito virtualizzazione e il passaggio al cloud, e in generale riguarderà un adeguamento a quelle che sono le nuove proposte del mercato.  I laboratori Trend Micro, leader globale nella sicurezza per il cloud, comunicano di aver scoperto una vulnerabilità che colpisce i dispositivi Android dotati di Snapdragon. La vulnerabilità potrebbe essere sfruttata da un attaccante per accedere al root, semplicemente attraverso una app maligna. L’accesso al root di un dispositivo consente di accedere ai sistemi di controllo ed è quindi un punto molto critico.   
Tra mobility e Iot gli esperti ci dicono   che l’azienda non ha più perimetri da difendere. Ma in Italia l’IoT è ancora una prospettiva molto futuribile. E non si vedono in giro molti tablet nelle aziende…
Con la parola IoT possiamo includere tutti quei dispositivi che si collegano a internet e che stanno cominciando a sfruttare questa tecnologia, come il mobile, le autovetture, gli elettrodomestici, la domotica, i dispositivi elettromedicali, i dispositivi gestionali per la firma dei corrieri…Non tutti sono utilizzati in ambito lavorativo ma sono in ogni caso da proteggere perché parte dello stesso sistema.  Nello specifico l’Italia e uno dei Paesi con la più alta percentuale di dispositivi mobile e le aziende più che investire in un “parco telefonini” fanno utilizzare quelli dei dipendenti, il difficile è poi gestire i rischi.  
La privacy dei dati è al centro delle discussioni a livello governativo e, dentro e fuori l’Italia. Ma forse le organizzazioni sono alle prese  con altri problemi. O no? 
A breve recepiremo la nuova normativa europea sulla protezione dei dati e le aziende dovranno prestare molta attenzione alle nuove norme che responsabilizzano a livello sia civile che penale il management. Un incidente informatico potrebbe mettere in crisi o peggiorare ulteriormente una situazione difficile.  Si può dire che se i dati sono soggetti ad attacchi e sono da proteggere è giusto pensare alla privacy dei dati perché significa pensare a come proteggerli. Ad esempio, per un’azienda perdere i dati a causa di un attacco o di una fuoriuscita implica lo stesso grave danno, che peggiora sicuramente la sua condizione.