Tengono le società (+0,9%), migliorano i risultati degli artigiani (-0,8%).
Crescono i servizi in flessione commercio, costruzioni e agricoltura.
Più imprese nei
servizi meno nel
commercio, costruzioni e agricoltura. Il primo trimestre del 2017 si chiude in “rosso”, come storicamente accade in questo periodo dell’anno, con un saldo negativo tra iscrizioni e cessazioni di quasi 16mila aziende.
Da gennaio a marzo,
è cresciuto il numero delle nuove imprese che, nel complesso, sfiorano quota 116mila, il valore più alto in assoluto dei primi trimestri degli ultimi quattro anni. Rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso è tornato però a salire anche il numero delle imprese cessate che, quest'anno, ha toccato le 131.345 unità. Conseguentemente il saldo fra iscrizioni e cessazioni
è risultato negativo per 15.606 unità, in peggioramento rispetto al I° trimestre del 2016 e in controtendenza dopo un triennio in cui il bilancio trimestrale delle imprese - pur mantenendosi sempre in campo negativo - aveva mostrato segnali di progressivo recupero.
Il primo trimestre si conferma in rosso anche per le
imprese artigiane (-10.942 unità il saldo), ma la riduzione della base imprenditoriale è la più contenuta dell'ultimo decennio, conseguenza diretta di un numero di cessazioni sceso sotto la soglia delle 40mila unità, anch'esso il valore più basso fatto registrare negli ultimi dieci anni nell’universo artigiano. Complessivamente il totale delle imprese presenti nei registri camerali alla fine di marzo risulta pari a
6.038.746 unità, di cui 1.327.006 artigiane.
E’ questa - in estrema sintesi - la dinamica che emerge dalla lettura dei dati ufficiali sulla natalità e mortalità delle imprese italiane nel I° trimestre 2017, diffusi da
Unioncamere -
InfoCamere. Tutti i dati sono disponibili online all’indirizzo
www.infocamere.it.
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