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La data intelligence di ATG

Come valorizzare i dati per acquisire un vantaggio competitivo e una migliore efficienza aziendale. Intervista a Pierluigi Anzani, presidente e fondatore dell’azienda

Trasformazione Digitale
Vedere il business dalla parte dei dati. E’ questa la logica che ha da sempre caratterizzato la storia di ATG, società con sede ad Erba, Brianza, fondata nel 1994. Una realtà consolidata, che vanta un team di oltre 30 persone e una specializzazione nella business intelligence. Nell’insieme, ATG esprime una filosofia data driven che viene coniugata con una visione da system integrator. Un’impostazione che si è costantemente evoluta nel tempo acquisendo le competenze e le skill tecnologiche associate al mondo dell’analisi dei dati, sia in ambito analytics sia nella più ampia dimensione che oggi appartiene alla frontiera dei big data. Un tema, quest’ultimo, che racchiude in sé opportunità del tutto inedite poiché la proliferazione di oggetti connessi, e la disponibilità di sensori, mettono le aziende nella condizione di acquisire dati per migliorare l’efficienza operativa, si pensi al controllo remoto di sistemi, e per abilitare nuovi modelli di business.

img-1316.jpgSe da una parte esiste la sfida nel mettere a valore una dimensione dati che travalica il perimetro tradizionale del sistema informativo - afferma Pierluigi Anzani, presidente e fondatore di ATG - l’oggetto del contendere è sempre e comunque lo stesso: strutturare in modo adeguato l’eterogeneo conglomerato di dati presente in qualsiasi organizzazione coerentemente con gli obiettivi di business. Erp, Crm, Scm, tutte le piattaforme core possono contribuire a una maggiore generazione di valore solo se condividono un approccio consolidato alla gestione dei dati”.

Anzani è convinto che la data intelligence debba essere strettamente connessa ai processi. Il che significa che se i principi di base del data processing possono essere traversali a qualsiasi tipologia di industry – individuazione delle sorgenti, acquisizione, elaborazione e relativa distribuzione delle informazioni, processo che può essere contestualizzato e ottimizzato con le opportune tecnologie che soddisfano i singoli passaggi di questo processo –, la capacità di assicurare alle aziende un reale vantaggio deve prevedere la conoscenza del business: sapere come, cosa e perché un certo dato può essere utile al singolo operatore o alla singola line of business.

Secondo Anzani, per quanto diverse possano essere le realtà organizzative, il discorso di merito non cambia. “Nelle grandi aziende esiste il problema della frammentazione dei dati, dispersi all’interno di micro e macro piattaforme dedicate. Uno scenario che determina unarchitettura a silos che solleva una condizione di criticità sulla quale si può intervenire con obiettivi di efficienza, ottimizzazione e razionalizzazione di tutte le componenti logiche e fisiche coinvolte nei processi e nei flussi dati. Stessa situazione si replica nelle medie aziende, spesso in forma più accentuata, poiché manca una governance, ovvero non sono state create quelle fondamenta in grado di rendere disponibile un centrale dati per l’erogazione di informazioni ad hoc”.

I dati che le aziende solitamente utilizzano sono, inoltre, solo una piccola parte di quelli che potenzialmente possono essere messi a fattore comune. Ecco, quindi, l’esigenza di trovare un punto di convergenza, che possa prevedere la creazione di un impianto informativo in grado di assecondare le esigenze evolutive di medio e lungo termine.La nostra offerta consente ai clienti di intraprendere un percorso graduale e incrementale, definendo gli elementi di fondo che devono regolare l’analisi dei dati per declinare la distribuzione delle informazioni in merito a singoli profili applicativi e necessità”.

Una capacità di intervento, quella che ATG può esprimere, che diventa tanto più importante alla luce dei progressi conseguiti in quest’ultimo decennio dalla tecnologia di riferimento, in grado oggi di elaborare dati strutturati e non strutturati con capacità operazionali e informative che vanno ad arricchire il patrimonio di conoscenza di un’azienda con l’obiettivo di mettere a disposizione informazioni a supporto delle decisioni o, in alcuni contesti, all’automazione delle stesse.

Per poter realizzare tutto quanto sinora descritto si deve poter disporre di un’ampia gamma di competenze su una pluralità di tecnologie e processi. In qualsiasi organizzazione, come già sottolineato, esiste una complessità che non è dipendente dalla dimensione, ma, al contrario, e in larga misura, dal tipo di business. Ecco, quindi, il valore di un approccio contestualizzato. Da una parte sapere elaborare una data strategy coerente con l’operatività aziendale, dall’altra la capacità di agire in una logica di integrazione, che sappia coniugare l’esistente al nuovo, preservando investimenti pregressi in un’ottica evolutiva in grado di metabolizzare le tecnologie più innovative disponibili sul mercato. E’ questa la filosofia di integrazione che contraddistingue ATG.

“Siamo in grado di elaborare soluzioni specifiche avvalendoci delle più diverse tecnologie di back end e di front end così come BI, in ambiente transazionale o big data, con disponibilità di insight e deep discovery”. Le competenze spaziano da ambienti e piattaforme le più diverse: da Tibco, a Microsoft, da Oracle a Sap Hana per poi estendersi a tutto il mondo open source, nello specifico tecnologia mongoDB e Hadoop.
Nel corso degli ultimi vent’anni, ATG ha lavorato con importanti clienti, sia in Italia che all’estero, con progetti realizzati sia negli Stati Uniti che in Europa.

L’attività è basata su una stretta relazione con importanti player del mondo dell’Info
rmation Technology e trae valore da una rete di contatti internazionali. “In questo momento – racconta Anzani - si stanno definendo relazioni nell’area di Dubai, una realtà con grandi potenzialità e opportunità. Allo stesso tempo, l’obiettivo è riuscire ad espanderci sul territorio italiano, in particolare nel nord-est”. In quale modo? “Essenzialmente trovando partner che possano acquisire e investire sulle nostre competenze. Alle piccole e medie aziende, tipicamente strutturate dal punto di vista informatico attorno a un gestionale, con annessi strumenti di intelligence, diamo la possibilità di mettere a punto un’organizzazione molto più efficiente con soluzioni di data management e analisi dati sia nel contesto core che nell’ambito di segmenti dedicati”.
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