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Italia, la burocrazia vero nemico della competitività

Il nostro è l’unico grande Paese europeo in cui la dinamica della produttività negli ultimi 14 anni è stata complessivamente negativa

Mercato e Lavoro
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Nell'ultima edizione del Rapporto Svimez sullo stato di salute dell'Italia si afferma che "Il nostro è l’unico grande Paese europeo in cui la dinamica della produttività, negli ultimi 14 anni, è stata complessivamente negativa." Nel Rapporto si evidenzia come la fase più intensa della crisi sia stata soprattutto di natura industriale. E' nel manifatturiero, infatti, che si sono avute le contrazioni più marcate dei livelli produttivi così come le perdite occupazionali più intense. 

Quali i motivi fondanti di questa costante perdita di posizioni e competitività?, "I fattori all’origine di questo differenziale negativo sono molti, sia di origine strutturale - legati ad alcune caratteristiche delle imprese, quali ad esempio la ridotta dimensione media, la specializzazione internazionale, la bassa spesa in R&S - sia al sistema di regole e comportamenti nei mercati, sia infine alla dotazione di risorse infrastrutturali, anche relative alla diffusione dell’ICT, e di capitale umano". Questi elementi - si legge nel Rapporto - hanno impedito all’economia italiana di sfruttare a pieno le opportunità offerte dall’evoluzione tecnologica e commerciale nell’ultimo ventennio.

Fenomeni tradizionalmente bollati come le cause fondanti della crisi  del nuovo millennio, quali globalizzazione, integrazione economica e finanziaria europea, nel Rapporto vengono considerate delle opportunità e un'occasione mancata per l'Italia, che non ha saputo reagire al cambiamento. Nel libro edito da Longanese dell'economista Francesco Giavazzi e del giornalista Giorgio Barbieri chi frena il cambiamento è la burocrazia, che da mercati bloccati ottiene potere e rendite. "Per mantenere chiusi questi mercati - si legge nella prefazione del libro - servono norme e regolamenti, ed una burocrazia che li amministri. È un potere, sconosciuto ai più, che trascende la politica e si manifesta soprattutto nella capacità di rinviare o addirittura bloccare le decisioni"
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