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Il DaaS ibrido di VMware Horizon Cloud

Desktop as-a-Service e Vdi si integrano e diventa possibile gestire con unità interfaccia postazioni virtualizzate interne o in cloud.

Cloud
Le aziende che non sono intenzionate a scegliere fra Vdi e DaaS possono ottenere il meglio dei due mondi, seguendo l'approccio ibrido proposto da VMware. Horizon Cloud, infatti, consente di implementare e gestire postazioni di lavoro virtuali ospitate on site oppure in cloud con una singola console.
Questo concetto ibrido, peraltro già proposto in Citrix Cloud, consente alle imprese di approfittare dei vantaggi offerti dalla logica Desktop as-a-Service senza tirare una croce sugli investimenti effettuati nella desktop virtualization in precedenza attivata all'interno del sistema informativo aziendale.
Horizon Cloud si basa sull'infrastruttura Softlayer di Ibm. Per rafforzare le capacità DaaS, VMware ha integrato la nuova piattaforma di amministrazione Jmp per la gestione delle applicazioni Windows e SaaS su larga scala. Questa piattaforma utilizza i programmi App Volumes, Instant Clone e User Environment Manager (Uem), che possono essere tutti eseguiti in cloud. App Volumes,  in particolare, permette di fornire applicazioni persistenti a partire da un pool di postazioni di lavoro virtuali non persistenti. Instant clone, invece, duplica le postazioni di lavoro per diversi utenti, mentre Uem permette agli amministratori di definire policy sulle postazioni e applicazioni alle quali gli utenti possono accedere.
VMware aggiungere il supporto di Jmp anche alla nuova versione della propria offerta Vdi. Horizon 7.1 comprenderà anche un aggiornamento di Blast Extreme, il protocollo di visualizzazione introdotto per la prima volta circa un anno fa. La nuova funzionalità Beat, in particolare, punta a migliorare l'accesso alle postazioni di lavoro virtuali basandosi su reti a bassa ampiezza di banda. In queste situazioni, le prestazioni si degradano, ma Beat si potrà adattare utilizzando algoritmi predittivi e di correzione di errori.
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