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Cgia Mestre: sono in aumento le scadenze fiscali

Ufficio studi della CGIA Paolo Zabeo: “Nel suo complesso, la burocrazia che grava sul mondo delle piccole imprese costa, secondo i dati della Presidenza del Consiglio dei Ministri, quasi 31 miliardi di euro ogni anno".

Mercato e Lavoro
Nonostante le promesse, la burocrazia fiscale è destinata ad aumentare. Nel 2017, infatti, il numero degli adempimenti a carico delle micro e piccole imprese crescerà mediamente di 4 unità. Pertanto, una impresa artigiana (senza dipendenti) lungo i 12 mesi dell’anno dovrà pagare o inviare la propria documentazione 30 volte per onorare altrettante scadenze fiscali, un negozio commerciale (con 5 dipendenti) 78 e una piccola impresa industriale (con 50 dipendenti) ben 89 volte.
Il risultato, a cui è giunto l’Ufficio studi della CGIA, è stato ottenuto dopo aver elencato i principali appuntamenti con il fisco che le 3 aziende campione prese in esame in questa simulazione hanno sostenuto nel 2016 e dovranno sostenere nel 2017.
“Mentre le aziende chiedono di ridurre il numero delle scadenze fiscali e di semplificare il quadro normativo – denuncia il coordinatore dell’Ufficio studi della CGIA Paolo Zabeo - la politica decide in senso opposto, tradendo clamorosamente le attese di milioni di imprenditori”.
Dal 2017, infatti, il fisco si rinnova: arriva l’Iri (Imposta sui redditi) per le ditte individuali e le società di persone in contabilità ordinaria, il regime di cassa per tutte le imprese in contabilità semplificata e la fatturazione elettronica inizia a fare capolino anche nei rapporti tra imprese private, prevedendo tutta una serie di semplificazioni. Tuttavia, nelle more di queste novità la maggior parte delle imprese vedrà aumentare i propri adempimenti. 
L’Ufficio Studi della CGIA ha analizzato tre diverse tipologie di aziende: una impresa individuale artigiana senza dipendenti, una società commerciale di persone (con 5 dipendenti) e una società di capitali di natura industriale (con 50 dipendenti). In tutti e tre i casi gli adempimenti aumentano.
Come mai? La spiegazione è la seguente: nel 2017 le imprese dovranno inviare all’Agenzia delle Entrate i dati delle liquidazioni Iva trimestrali, delle fatture emesse/ ricevute/registrate e delle note di variazioni comprese le bollette doganali. La periodicità di queste due nuove comunicazioni (liquidazioni Iva e dati delle fatture) sarà trimestrale, ma il legislatore, con l’intento di agevolare i contribuenti, ha stabilito che il primo invio del nuovo spesometro (cioè dei dati delle fatture) relativo ai primi 6 mesi del 2017, avvenga entro il 25 luglio di quest’anno. Di conseguenza, nel 2017 abbiamo 6 nuovi adempimenti che si riducono a 4 a seguito della “sparizione” dello spesometro annuale e della comunicazione IVA.
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