Uno studio condotto da NewVantage Partners rileva come in oltre l'80% delle Fortune 1000 si siano registrati benefici per il business.
Dopo circa un lustro destinato agli investimenti e talvolta periodi di avanzamento un po’ a tentoni, nelle aziende più grandi si iniziano a registrare risultati generalmente positivi sul fronte
Big Data. La considerazione emerge da uno studio realizzato da
NewVantage Partners fra le organizzazioni appartenenti alla graduatoria
Fortune 1000.
Fra le società interpellate dei ricercatori, l’80,7% afferma che gli investimenti sul fronte Big Data hanno generato
benefici di business. Il 48,4% definisce gli sforzi fatti ad alto tasso di riuscita, mentre il solo l’1,6% parla chiaramente di fallimento. Rispetto ad analoghi studi realizzati negli anni precedenti, si tratta di una evoluzione importante, poiché è la prima volta che alla crescita degli investimenti corrisponde anche una
soddisfazione sui risultati ottenuti.
Il tasso di riuscita si può misurare su differenti piani di osservazione. Il 49,2% del campione evoca una
riduzione dei costi operativi, il 44,3% cita un ambiente maggiormente propizio all'
innovazione e il 36,1% indica il
lancio di nuovi prodotti o servizi.
Indicata come obiettivo dei progetti Big Data dal 69,4% delle società, l'adozione di una
cultura data-driven è considerata come raggiunta solo dal 27,9%. Infine, la questione della coerenza dei progetti presenta ancora dei lati oscuri. Il 60,7% indica di aver definito una strategia in quest'ambito, ma quasi il 30% sottolinea una mancanza di coerenza nella propria strategia sui dati.
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