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Nadella: La nuova rivoluzione It si chiama chatbot

Si torna a parlare di intelligenza artificiale, aggiornata all’era della user experience e dell’automazione spinta. Microsoft sembra crederci in modo particolare.

Trasformazione Digitale
In occasione della sua partecipazione alla World Partner Conference di Toronto, il presidente di Microsoft, Satya Nadella, ha affermato che il concetto di chatbotrivoluzionerà l’esperienza microsoft---satya-nadella.jpgdell’informatica per ciascuno di noi”. Una presa di posizione netta, che tende a enfatizzare quanto l’azienda ha già fatto per aggiornare Skype, ma guarda forse anche oltre l’utilizzo sulle piattaforma di messaging.
Il bot (o chatbot) non è un concetto nuovo, ma rispecchia il ritorno di interesse intorno all’intelligenza artificiale, che stiamo vivendo oggi. In origine, si tratta di un piccolo software incaricato di effettuare automaticamente un compito specifico, come recuperare un’informazione, prenotare un ristorante o aggiungere un evento alla propria agenda. Già negli anni Sessanta, al Mit, la macchina Eliza lavorava su questo concetto per simulare le risposte di un terapeuta nel corso di una conversazione intima. Poi siamo passati per gli assistenti virtuali o gli add-on informativi sui programmi di messaggistica.
Oggi, le reti di neuroni artificiali consentono di progettare algoritmi ben più spinti, per meglio comprendere il linguaggio naturale e arrivare a offrire migliori interazioni con gli utenti. Tutti i principali attori dell’instant messaging dispongono ormai di chatbot per arricchire gli scambi o automatizzare certi task.
Anche Microsoft propone il proprio repertorio di bot, oltre che dell’assistente virtuale Cortana, integrato in Windows 10. Ma l’azienda sta rivedendo la propria strategia economica per sviluppare interfacce di programmazione di servizi cognitivi.
Secondo Nadella, “d’ora in avanti quasi tutti coloro che svilupperanno applicazioni, che si tratti di software, app mobili o siti Web, utilizzeranno chatbot”. Nella visione del numero uno di Microsoft, essi non sostituiranno le applicazioni, ma le arricchiranno, prendendosi in carico un numero crescente di task. 
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