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Licenziamenti in vista per Ibm

Indiscrezioni dall'estero parlano di una riduzione di organico che potrebbe arrivare a 14000 dipendenti nel mondo. Intanto in Italia parte la mobilità per quasi 300 persone.

Mercato e Lavoro
Fino a 14.000 dipendenti potrebbero lasciare Ibm nel quadro di un nuovo piano sociale. L'indiscrezione arriva da Tony Sacconaghi, analista di Wall Street per Bernstein, che ritiene prossime azioni significative di riequilibramento dell'organico.
L'analista sottolinea come la società abbia beneficiato di un ricavo fiscale di un miliardo di dollari in Giappone e di solito queste entrate straordinarie in passato sono state utilizzate per finanziare dei licenziamenti. Poiché il costo di un singolo taglio viene valutato intorno ai 70.000 dollari, si potrebbe arrivare ai 14.000 dipendenti stimati da Sacconaghi.
Negli ultimi 10 anni, Ibm ha risparmiato 6,78 miliardi di dollari grazie a queste operazioni di riequilibramento, coincise con una riduzione di quasi 97.000 dipendenti.
Di certo, la situazione del personale per il big americano non è delle migliori. In Italia, da fonti sindacali si è appreso che sarebbe stata avviata la procedura di mobilita per 290 tra dirigenti, impiegati e quadri, adducendo come ragione la difficile situazione economica. Allo stesso modo, la filiale belga intende sopprimere 233 dei quasi 1500 dipendenti, mentre in Gran Bretagna si minaccia un taglio di oltre 1300 dipendenti della divisione Global Technology Services. Infine, secondo il settimanale economico tedesco Wirtschaft Woche, Big Blue potrebbe privarsi di 3.000 posti di lavoro in Germania nel corso dei prossimi due anni, cifra che corrisponderebbe al 18% dei dipendenti.
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