Acquisita nello scorso autunno da Red Hat, la tecnologia per la gestione di ambienti cloud ibridi si arricchisce con oltre 200 nuovi moduli.
Nello scorso ottobre,
Red Hat ha
messo le mani sulla start-up
Ansible e sulla propria soluzione di gestione di
cloud ibridi destinati ai
DevOps. Il fornitore di software open source ha ora annunciato il lancio della
versione 2.0 del
framework progettato per l'automazione delle configurazioni dei server dedicati all'implementazione di applicazioni in ambienti ibridi.
L'aggiornamento introduci oltre 200 nuovi moduli, alcuni dei quali sono indirizzati alla gestione di
OpenStack, mentre circa una trentina intendono migliorare ed estendere il supporto per
Amazon Web Services. Una parte si rivolge al supporto delle configurazioni in ambienti
VMware.
Red Hat promette che la versione 2.0 di Ansible consentirà a sviluppatori e amministratori di utilizzare lo strumento in modo più rapido. Il vendor ha messo mano, per esempio, ai
playbook, ovvero ai documenti che elencano le procedure e le tappe necessarie per l'installazione, i quali in passato non aiutavano a gestire in modo ottimale alcune eccezioni e processi di recupero. Ora dovrebbe essere più chiara identificazione degli errori e l'individuazione delle correzioni suggerite.
Su
GitHub, la comunità attiva dedicata allo sviluppo di Ansible si avvale di oltre 2000 contributori. Oltre 200 si sono focalizzati sulla messa a punto e i test della nuova release.
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