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Cisco Spark, una piattaforma reinventata per i servizi di collaborazione

Tutte le modalità di collaborazione su un’unica piattaforma grazie al cloud computing

Cloud
Introdotta da un giro di orizzonte sulle nuove esigenze del mercato che richiede un nuovo approccio di offerta , Michele Dalmazzoni , Collaboration architecture leader di Cisco Italia, introduce una evoluzione importante nel settore della collaboration e della comunicazione unificata, una piattaforma in rapida fase evolutiva che porta il nome di Spark. Una “scintilla”, con cui Cisco prende atto di dover operare in un mercato in rapido cambiamento dove i principali tipi di comunicazione che le persone usano non possono prescindere dal cloud: messaggistica, meeting e chiamate a voce.La collaboration rappresenta circa l’11 percento delle vendite di Cisco ed è considerato dagli analisti un punto di forza della società che cresce di più in questa che in altre aree.
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L’approccio di Cisco è di tipo olistico più che di integrazione per tutte le modalità di comunicazione con ogni tipo di client anche mobile che tuttavia non può prescindere dalla necessità di permettere alle aziende l’utilizzo di sistemi di comunicazione (leggi PBX) anche di tipo tradizionale. Da qui anche una serie di strumenti a disposizione degli sviluppatori e dei partner.
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Va detto che a questo punto non cambia l’offerta verso il mercato che è solidamente di tipo indiretto, ma in qualche misura Cisco intende mantenersi la gestione della piattaforma pur mettendola a disposizione delle aziende in modalità indiretto , anche attraverso i tradizionali service provider ( in Italia Telecom in particolare).Al centro degli obiettivi di Cisco la cosiddetta user experience che si mantiene invariata attraverso pochi clic: l’esempio classico è il passaggio di una chiamata telefonica a un meeting video, mentre una chiamata video passa con naturalezza da una sala conferenze a uno smartphone.Nel caso di aziende che intendano mantenere al lavoro i loro investimenti in apparati on premises (leggi telefonia e servizi dei server) lo strumento proposto da Cisco si chiamano Spark hybrid services.
I commentatori di mercato confermano che Cisco sta vivendo una fase di passaggio da una focalizzazione sull’hardware a una sul software via cloud , e Spark nelle sue tre modalità di uso si popone come una piattaforma di collaborazione che non prescinde dal cloud. Ma – in attesa del rilascio previsto per il primo trimestre del prossimo anno- Cisco si guarda bene da mettersi in concorrenza con i carrier. Per esprimersi con le parole di Dalmazzoni , “ Cisco attua con Spark un approccio integrato che non segrega in silo nessun servizio” di comunicazione e di collaborazione. Ogni tipologia di meeting e di ambiente collettivo (dalla room al desktop alla tasca) viene messa anche a disposizione di aziende medie anche attraverso virtual appliance su cui accendere i servizi che servono . In tema del cosiddetto smart working che riguarda non solo il posto di lavoro, ma anche i processi organizzativi . Cisco di propone di aprire spazi di meeting fisici e virtuali sempre disponibili a ogni utente.
Per Dalmazzoni , “Cisco dà ampio spazio agli sviluppatori. Pensiamo che alcune delle idee migliori potranno arrivare da altri. Cisco Spark for Developers fornisce API aperte affinché gli sviluppatori possano creare delle app innovative e coinvolgenti che diano ulteriore valore a Spark”.

Tra gli altri sforzi di Cisco per mantenere la leadership nel segmento della collaboration vanno anche ricordate le partnership con Apple e con Ericsson. 
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