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Export: Unimpresa apre ufficio in Cina per assistere Pmi

Il progetto è una svolta sia per il mercato cinese sia per le opportunità che si aprono per le aziende del nostro Paese che avranno a disposizione una vetrina permanente in un’area doganale libera, con enormi vantaggi economici.

Mercato e Lavoro
Nuovo ponte tra l’Italia e la Cina, grazie a un ufficio stabile di Unimpresa, nella città di Wuhan (provincia di Hubei), per assistere le micro, piccole e medie imprese italiane nello sviluppo del progetto volto all’esportazione di made in Italy nella prima “commercity” cinese dedicata al commercio all’ingrosso.
Il nuovo ufficio a Wuhan sarà il punto di riferimento per le pmi italiane che si apprestano a operare nell’inedito “centro commerciale” dedicato agli acquisti all’ingrosso dei rivenditori locali nel quale è prevista un’area di circa 1.000 metri quadrati destinata ai prodotti made in Italy: dall’agroalimentare alla moda e a tutto il design italiano.
Unimpresa assicurerà assistenza e supporto alle pmi italiane su vari fronti, dal marketing alle tecniche di vendita, dalla logistica agli aspetti economico-fiscali e contrattuali.
L’accordo prevede anche un bollino di qualità per il made in Italy esportato in Cina. Un importante riconoscimento per i prodotti italiani. Si tratta di un certificato di origine garantito dalla Dogana cinese ed è un elemento capace di dare discontinuità al commercio illegale oltre che di bloccare la diffusione di marchi falsi.
Grandi vantaggi economici per l’export di prodotti made in Italy. Ciò perché il funzionamento della piattaforma di trading commerciale si basa sul meccanismo delle free trade zone, aree speciali o “zone franche” all’interno delle quali esistono una serie di benefici sia per quanto riguarda i dazi doganali sia per quanto riguarda il pagamento dell’imposta sul valore aggiunto (Iva), che vengono pagati solo dopo l’uscita dei prodotti e con pagamenti dilazionati.
In Cina esistono 14 free trade zone. Le più operative sono a Shanghai, Wuhang Zou, Zheng Cuoue e Wuhan. Quest’ultima diventerà presto una free trade area, una zona con maggiori sovvenzioni statali e con possibilità di avere concessioni per retail e negozi fuori dall’area. In Cina oggi esiste una solo free trade area, a Shanghai.
Sono previsti investimenti in formazione e tecnologia. Sono stati investiti in quest’area dal 2011, 2 miliardi di yen, circa 300 milioni di euro. Sono registrate più di 250 società e la movimentazione economica della zona è di più di 25 miliardi di yen, circa 3,7 miliardi di euro.
L’import-export è molto vivace: nell’ultimo anno sono stati sono registrati 6 miliardi di dollari, ma l’obiettivo è arrivare ad almeno 10 miliardi di dollari nel futuro.
“Rappresentiamo quasi 130.000 imprese e siamo onorati per l’ospitalità dei rappresentati delle istituzioni cinesi, per le loro parole e la forte volontà di collaborazione espressa. Vi sono enormi possibilità che oggi con questa visita percepiamo in modo evidente ancora più evidente” ha osservato il presidente di Unimpresa, Paolo Longobardi.
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