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Cloud e mobile first, ecco la Microsoft di Satya Nadella

Nel corso di Future Decoded il numero uno di Microsoft condensa in questa nuova dimensione l’attuale visione per la digital transformation

Cloud
Cloud and mobile first. Satya Nadella, numero uno di Microsoft, intervenuto a Roma nel corso di Future Decoded, condensa in questa  dimensione l’attuale visione per la digital transformation. Dal punto di vista tecnologico Azure, e non più Windows, diventa la piattaforma di riferimento per lo sviluppo di soluzioni e servizi fruibili attraverso dispositivi mobili, siano essi notebook, convertibili, smartphone tablet o qualsiasi altro futuribile oggetto.

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“Stiamo costruendo un’infrastruttura cloud intelligente, scalabile e globale, afferma Nadella. Abbiamo già 100 data center in più di 40 paesi nel mondo e continueremo a espandere quello che sta diventando il computing distribuito del futuro". In questa prospettiva Microsoft diventa in qualche modo agnostica nei confronti dei sistemi operativi. Il modello IT as a service così come declinato dal cloud di Azure non pone limiti all’eterogeneità del personal computing che si è andato affermando nel corso degli ultimi dieci anni, grazie all’affermazione di device mobili basati soprattutto su sistemi operativi della concorrenza. IoS e Android diventano, quindi, tecnologie target della piattaforma cloud così come avviene per Windows.

Se Microsoft ha in qualche modo perso il treno del mobile rimanendo, anche in seguito all’acquisizione di Nokia, buona ultima nel mercato smartphone e tablet, il cloud permette ora di riconquistare il terreno perduto. La visione di Microsoft è legata alla piattaforma universale (Azure) attraverso la quale declinare i futuri sviluppi dell’informatica. A questo proposito è bene ricordare che il cloud è un mercato ancora tutto da sviluppare e gli equilibri e rendite sinora raggiunte da tutti i competitor che operano mondo mobile possono essere oggetto di modifiche sostanziali.

Per riuscire a essere l’azienda leader nel nuovo mondo, non è più sufficiente essere il numero uno nei singoli device. Questi ultimi cambieranno nel tempo mentre la modalità di fruizione rimarrà legata essenzialmente al cloud e in questa dimensione Microsoft sta diventando l’unico antagonista in grado competere con Amazon Web Services, il pioniere del cloud ancora oggi leader di settore. Satya Nadella capovolge quindi il fondamento di Microsoft. Non più Windows come baricentro della strategia aziendale, ma il cloud.

Tutto lo stack tecnologico della piattaforma as a service nelle sue diverse declinazioni – IaaaS, PaaS, SaaS – diventa l’hub per qualsiasi nuovo sviluppo di servizi e soluzioni. Il paradigma del cloud viene visto da Nadella non soltanto come leva per la trasformazione dell’esistente, ma per riuscire a sviluppare applicazioni di nuova generazione che possono essere sviluppate in ambienti del tutto diversi dal passato.

Non esiste soltanto il sistema informativo aziendale da trasformare, basti pensare a tutto ciò che implica la nuova dimensione dell’Internet of Things, un mercato che apre opportunità ancora del tutto imprevedibili e che mette gioco la capacità di analizzare big data resi disponivili da ogni genere di sensori. Il new deal di Microsoft guarda sì alla trasformazione dell’esistente, più produttività e miglioramento dei processi, ma anche alla nuova forntiera del computing che supera le barriere dell’IT tradizionale.

Nadella vola alto e parla di ologrammi, riuscire a innestare il digitale in oggetti e situazioni reali. Una nuova futuribile dimensione, dove il cloud diventa è il referente primario per la delivery dei servizi. Fondamentale su tutte le linee di sviluppo l’analisi dei dati, una leva quest’ultima, dice il Ceo di Microsoft che servirà a innovare tutta la linea di prodotti e servizi nell’ambito della collaboration, automatizzando e rendendo sempre più intelligenti tutte le diverse componenti, a partire dalla stessa posta elelttronica.

Su questi percorsi di sviluppo Microsoft, infine, mette in atto iniziative che possano far decollare il nuovo business. E’ questo il caso di GrowITUp (partner strategici Fondazione Cariplo e Invitalia), un nuovo programma triennale di accelerazione d’impresa che prevede un modello di proficua collaborazione tra attori pubblici e privati offrendo occasioni di formazione per le startup con l’obiettivo di farne decollare il business.
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