Lo specialista britannico di pagamenti elettronici ha scelto di entrare in Borsa anziché accettare l'offerta della rivale francese.
La
fusione tra
Ingenico e
Worldpay non ci sarà, almeno per il momento. Lo specialista britannico di
pagamenti elettronici, di proprietà dei fondi
Advent e
Bain Capital, infatti scelto di
entrare in Borsa anziché cedere all'offerta della società francese.
La reazione dei mercati è stata comunque positiva, a giudicare dal rialzo del titolo in genico seguito all'annuncio della mancata acquisizione. Nelle ultime settimane, invece, il corso era stato negativo, probabilmente perché gli investitori avevano giudicato troppo rischiosa l'operazione da
6,6 miliardi di sterline per una società di valore più o meno analogo a quello della potenziale acquirente.
Dal punto di vista strategico, l'acquisizione avrebbe avuto senso, poiché avrebbe permesso a Ingenico di aumentare il peso dei
servizi nella propria proposta commerciale e di allargare il raggio d'azione in direzione del piccolo commercio. Tuttavia, per finanziare l'operazione sarebbe stato necessario una cospicuo aumento di capitale.
A fronte della decisione di Worldpay, occorrerà ora a capire dove si indirizzerà il mirino di Ingenico, che non ha nascosto di voler crescere anche attraverso acquisizioni. Il gruppo. Oggi su un giro d'affari di circa 1,6 miliardi di euro, con un utile di 172 milioni. Nel 2013, la società aveva acquisito la belga
Ogone, specialista dei
pagamenti via Web e mobile, per 360 milioni di euro, mentre qualche mese più tardi era arrivata
Global Collect, che opera nello stesso segmento di mercato, ma con maggior visibilità sugli Stati Uniti.
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