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Il cloud chiama, i Nas rispondono

Rispetto alla possibilità di affidarsi totalmente a provider su infrastrutture pubbliche, la soluzione privata presenta vantaggi da prendere in attenta considerazione.

Cloud
Fra le tante stime in circolazione, Idc prevede che entro il 2020 l’universo digitale passerà da 4,4 a 44 trilioni di gigabyte. Lo spazio di archiviazione è spesso costoso e limitato, con una crescita delle esigenze di storage, e un conseguente aumento dei costi relativi. Gestire queste necessità in-house non è sempre fattibile. Oltre a un discorso di costi e competenze, spesso gli uffici non consentono di disporre di una stanza server dedicata. Sullo sfondo, un elemento ancor più dirompente e impossibile da trascurare: il boom dei dati, riferito da un po’ tutte le società di ricerca, con la relativa necessità di poterli archiviare in modo sicuro, per potervi poi accedere altrettanto in sicurezza. 
Una delle soluzioni che vengono attualmente prospettate è quella del cloud computing. In questo caso, si prende tipicamente in considerazione l’acquisto di una determinata quantità di spazio storage da un fornitore per caricare i propri contenuti in un repository centrale. In questo modo, sarà possibile accedere a questi dati da location e dispositivi differenti. In molti casi, ci sono offerte prefissate in base alla capacità (Google Drive offre 15Gb, 100Gb, 1Tb, 10Tb, 20Tb e 30Tb, ad esempio) e il costo può incrementare in modo significativo man mano che si esplorano le capienze superiori. 
È inoltre possibile espandere lo spazio a propria disposizione, anche se possono esserci restrizioni imposte dal provider, motivo per cui è buona norma dare un’occhiata a tutte le condizioni di servizio prima di firmare e, se possibile, scegliere un piano di pagamenti mensile e non annuale, per avere una flessibilità superiore.
Idc prevede che questo mercato raggiungerà un valore di 10,8 miliardi di dollari entro il 2019, o il 39% della spesa totale del mercato, rappresentando una delle aree a maggiore crescita per il settore delle infrastrutture in Europa.
Questi dati rivelano un alto grado di crescita e potenzialità da parte della nuvola, ma nel nostro Paese si registra ancora una scarsa alfabetizzazione. Prevale, infatti, ancora la considerazione del cloud computing come solo servizio di storage, hosting o gestione e-mail. E, nel 32% dei casi, gli intervistati hanno dichiarato di non fidarsi di questa tecnologia, poiché non è chiaro dove andrebbero memorizzati i preziosi dati aziendali. Secondo uno studio di Enter the Cloud, infatti, tra i professionisti It che puntano sul cloud, il 63% è orientato verso quello privato, preferendo nel 66% dei casi provider italiani e localizzazione geografica dei server sul territorio nazionale. 
L’alternativa più realistica appare il Personal Cloud, ovvero la possibilità di creare una “nuvola” personale nella quale collocare i propri dati, mantenendo la possibilità di accedervi ovunque, per portare, di fatto, il cloud a casa, in azienda e nei piccoli uffici. I file restano al sicuro e app dedicate permettono di accedervi, fare modifiche, salvare e condividere mentre si è in qualsiasi parte del mondo. La creazione di cartelle di condivisione, alle quali invitare utenti specifici, è particolarmente comoda, ma va considerata con ovvia cautela. Valutare con attenzione le persone con cui condividere determinati materiali fa parte delle normali regole di prudenza, come del resto scegliere con cura le password con cui accedere a determinati archivi.  
Inoltre, se guardiamo alle attuali offerte di spazio remoto e le valutiamo in base al costo per gigabyte, ci accorgiamo che spesso i servizi cloud hanno un prezzo di gran lunga più elevato delle unità fisiche. Può risultare, invece, più vantaggioso realizzare un cloud privato, per poter contare su un'organizzazione più flessibile e un accesso più rapido, aumentando anche la capacità a disposizione. 
Esistono soluzioni dedicate, sempre più semplici e innovative. Si tratta di prodotti specifici, principalmente Nas e Storage Server, dotati di tutte le tecnologie tipiche e necessarie in un sistema aziendale come Active Directory, massima scalabilità, ridondanza, porte Gigabit Ethernet, iScsi, server ftp e p2p, ma al tempo stesso super compatti e molti semplici da usare.

*Country Manager Branded Products di Western Digital
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