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Dal motore di ricerca al motore di richiesta

Le previsioni di Andrei Broder, distinguished scientist di Google, sul futuro del search nel corso della WWW Conference di Firenze

Trasformazione Digitale
Sin dalle origini, la ricerca di pagine e documenti è stata una delle chiavi del successo del Web. Ma anche il terreno di una sensazionale competizione scientifica. "Nel 1995, il motore di ricerca Altavista esaminava 8.000 pagine web al giorno – ha detto Andrei Broder, distinguished scientist di Google, durante il suo discorso alla WWW Conference di Firenze – mentre oggi Google ne legge 20 miliardi al giorno. Altavista era riuscita nell’impresa di indicizzare mezzo miliardo di pagine, ma oggi Google ha un indice da 100 petabyte", un milione di gigabyte.

broder2.jpgBroder, che prima di approdare a Google ha lavorato a Ibm, Altavista e Yahoo, stima che al momento ci siano 60mila miliardi di pagine web (la cifra è enorme, ma include duplicazioni e pagine dinamiche). "Al momento attuale, ogni giorno Google risponde a tre miliardi di ricerche". Eppure, Broder ha invitato la platea di scienziati e ricercatori – gli uomini e le donne che negli ultimi venti anni hanno inventato e sviluppato le tecnologie che danno vita al Web – a non dire più: faccio una ricerca”.

"Ormai – commenta Broder – bisognerebbe dire: faccio una richiesta. Difatti, lo sviluppo dei motori di ricerca ha portato a una straordinaria evoluzione, soprattutto dopo l’avvento dei device mobili. "Oggi, con un comando vocale, posso chiedere al mio smartphone di aprire un’applicazione, di dirmi le previsioni del tempo o di ricordarmi del mio volo aereo. Non è più una ricerca in senso stretto. È un servizio di assistenza".
Secondo Broder, che negli ultimi 20 anni ha dato un contributo fondamentale allo sviluppo delle tecnologie di search, "la ricerca è un prodotto di consumo che è stato sospinto dalle crescenti aspettative degli utenti", lungo tre assi di sviluppo: l’aumento della qualità e della quantità; tempi di risposta sempre più rapidi; maggiori funzionalità. Ma ovviamente, crescerà ancora. "L’obiettivo finale è arrivare a un livello molto più sofisticato di assistenza, che richiederà il superamento di numerosi ostacoli sul fronte dell’intelligenza artificiale. Immaginate una richiesta del tipo: Lunedì prossimo devo andare una settimana a Firenze per una conferenza. Dopodiché, il sistema fa tutto da solo: compra il biglietto aereo, mi prenota l’albergo, prepara una lista dei ristoranti che potrebbero piacermi, mi iscrive alla conferenza e via di seguito. Ci vorranno ancora anni di sviluppo, per raggiungerlo. Ma l’obiettivo è questo". A quel punto, parlare di motore di ricerca non avrà davvero più senso.

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