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Il Cloud Server 1&1 per le PMI

L'hosting provider affianca alla tradizionale offerta infrastrutturale di server virtuali e server dedicati quella di cloud server

Cloud
1&1, una delle più affermate Web Hosting company, parte del gruppo tedesco United Internet con un fatturato superiore ai 3 miliardi di euro, affianca alla tradizionale offerta infrastrutturale di server virtuali e server dedicati quella del cloud server. E lo fa convinta di avere messo a punto un’offerta del tutto coerente con le esigenze delle PMI.
Entriamo in un mercato che promette grandi opportunità di crescita, afferma Gianluca Stamerra, Marketing Manager 1&1. Il valore degli investimenti PMI in infrastruttura cloud dell’area Emea vale 5,9 miliardi di euro con una crescita del 27% nel 2014 e fino al 31% nel 2016. Le PMI hanno un’enorme necessità di soluzioni cloud sia per accrescere il loro business che per ottimizzare i costi IT”.
1&1 valuta Il mercato italiano del cloud nell’ordine in 1 miliardo di euro (+ 37% rispetto al 2013”, spesa suddivisa più o meno equamente tra cloud pubblico e privato con una forte polarizzazione su componenti SaaS e IaaS.
La nostra offerta è coerente con quanto siamo andati offrendo negli anni in termini di servizi hosting e privilegia innanzitutto la semplicità, dice Stamerra. Quest’ultima rappresenta la vera chiave di volta per riuscire ad essere un interlocutore affidabile nei confronti della micro e media impresa".

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"Abbiamo cercato da una parte di rispondere in modo più efficace di quanto sia stato fatto finora da altri cloud provider, prospettando una gestione e una configurabilità molto user-friendly, dall’altra di garantire flessibilità e scalabilità nella stessa logica che è propria dei servizi orientati alle grandi imprese”.
La proposta 1&1 nasce dalla volontà di coniugare il meglio dei due mondi, quello delle Simple Cloud e delle Mega Gloud. “Queste ultime si rivolgono in massima parte alla componente enterprise - vedi AWS, Microsoft Azure, Rackspace - e presentano una complessità che necessita di elevate skill IT, ovvero competenze mediamente disponibili solo in quelle aziende dove esistono organizzazioni IT dedicate”.
Perché un cloud server invece in un server virtuale o di un server dedicato? “Essenzialmente, risponde Stamerra, si tratta di poter scegliere una configurazione e un utilizzo molto più flessibile e scalabile, quindi adatto per tutti coloro che credono di dover far fronte a esigenze di discontinuità sia in in termini di espansione che di riduzione dei consumi, Il server virtual per quanto flessibile in termini di virtualizzazione delle CPU non è altrettanto adatto a supportare queste esigenze”.
Con un cloud server non esiste la rigidità del server virtuale. Le risorse hardware non sono prefissate né diventano fisse una volta effettuata la configurazione iniziale, conclude Stamarra. Rispondono, quindi, alla più alta implementazione del principio di elasticità con l’opportunità di aumentare o diminuire le risorse hardware di storage, CPU, RAM e quant’altro con un semplice clic, senza attese, senza riavvii e con continuità di servizio garantita”.                
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