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L’evoluzione di Mauden verso il business digitale

Lo storico system integrator, da sempre partner di Ibm sulla fascia alta delle infrastrutture It, ha inaugurato con Bou-Tek un nuovo filone di attività.

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Dai mainframe alla customer experience intercorre un certo percorso, che, in qualche modo, racchiude anche l’evoluzione del mercato It dagli anni della prima informatizzazione a oggi. Un percorso che Mauden ha intrapreso per sviluppare un filone di attività legato al contemporaneo, pur se il grosso del business deriva ancora dalle attività tradizionali.
L’azienda, infatti, nasce alla fine degli anni Ottanta come broker di prodotti hardware, essenzialmente con il brand Ibm e nel tempo ha costruito un volume d’affari oggi assestato oltre i 40 milioni di euro lavorando come system integrator infrastrutturale dapprima sui grandi e medi sistemi e poi anche nello storage.
Dopo aver consolidato il business tradizionale integrandosi con Dpcs (nel 2012) per estendersi verso software, servizi e presidio dei data center, la società ha avviato dallo scorso anno un mauden-roberta-viglione.jpgprocesso di evoluzione verso l’innovazione digitale e all’omnicanalità. Da qui nasce la creazione della business unit Evo, la partecipazione alla start up Visulab e ora il varo del marchio Bou-Tek. “Dal contatto con i clienti – ha spiegato Roberta Viglione, presidente e amministratore delegato di Mauden – abbiamo constatato come le figure di responsabilità dell’It soffrano di un certo distacco dalle componenti di management oggi più dinamiche e prossime al cambiamento, soprattutto in certi settori. Questo ci ha convinto ad ampliare il nostro orizzonte, senza per questo abbandonare la tradizione o buttarci senza rete in qualcosa di totalmente diverso”.
Bou-Tek è innanzitutto un marchio che cela un progetto “B2B2C” indirizzato alle aziende più impegnate sul fronte della trasformazione digitale come arma di business, ad esempio in ambito retail: “Abbiamo pensato di combinare la nostra esperienza e conoscenza dei processo con un’idea originale, non solo legata a una linea d’offerta, ma anche a uno spazio fisico dove si possa toccare con mano il potenziale delle tecnologie digitali e condividere questa esperienza con i propri clienti”, ha commentato Viglione.
In sostanza, Bou-Tek affianca alla consulenza per la messa a punto di strategie, retail concept, tecnologie e contenuti in ottica digitale, la possibilità di utilizzare uno spazio, aperto nel centro di Milano, per creare un negozio di nuova generazione, costruire esperienze immersive, ospitare eventi o altre attività utili a concretizzare il concetto di digital showroom: “Abbiamo voluto studiare una soluzione che fungesse anche da demo center o luogo di test per le nuove soluzioni digitali – ha puntualizzato Viglione – lasciando così il tempo alle aziende di capire e poi decidere cosa implementare nei propri punti vendita o luoghi di contatto con la clientela”. Lo spazio di nuova apertura si chiama rEvolution ed è stato realizzato in collaborazione con Samsung.
Una delle prime aziende a testare la nuova realtà à stata Arpepe, cantina con sede a Sondrio, che ha potuto costruire una sorta di percorso virtuale dalle vigne della Valtellina alla degustazione del vino, con step personalizzati per i visitatori e un mix di interattività tecnologica e prova sul campo dei prodotti. 
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