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A Wall Street l'iPhone vale più del petrolio

Apple supera Exxon Mobil. Il market cap è ora di 700 miliardi di dollari, due volte tanto quello di Microsoft

Trasformazione Digitale
Il 26 maggio 2009 Apple superava Microsoft per valore di capitalizzazione di mercato: 223 miliardi di dollari Apple, 219 miliardi Microsoft. Una svolta storica che, in qualche modo, testimoniava di un cambio paradigmatico nel mondo delle tecnologie, da PC centrico a Mobile centrico.
Nel 2009 il mercato iniziava a credere nel new deal di Apple, stigmatizzato dall’iPhone e da un modello di business as a service. Il personal computer veniva declassato. Quest’ultimo pur garantendo a Microsoft la solidità e la certezza dei ricavi, non accendeva più lo stesso entusiasmo che accompagnava, invece, le nuove avventure tecnologiche intraprese da Steve Jobs.

Nell’arco di sei anni quel divario si è amplificato a dismisura
e ha portato Apple non solo a distanziare ulteriormente la PC company, ma a scalare la classifica delle aziende più quotate a Wall Street, superando nel 2013 quella che per lungo tempo è stata la regina di Wall Street: ExxonMobil, la più importante azienda petrolifera americana. Per Wall Street, l’iPhone vale oggi di gran lunga più del petrolio: il market cap di Apple è di 740 miliardi di dollari contro i 395 miliardi di Exxon e contro i 359 miliardi di Microsoft.

Nel grafico l’andamento, in termini di crescita percentuale, dal 2005 a oggi del titolo Apple (in nero) rispetto a quello Microsoft. Sono, graficamente, due elementi difficlmente comparabili, in quanto Apple ha moltiplicato di oltre 2000 volte il suo valore, mentre Microsoft ha performato con + 63%.

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Più utile magari vedere proiettata questa dinamica a partire dal 2009, l’anno che ha coinciso con il decollo dell’iPhone e del mobile market.  Un valore, quello di Apple, superiore all’intera capitalizzazione della Borsa italiana, (circa 500 miliardi di euro concentrati per l’80% nelle 40 aziende del FTSE MIB e per lo più nel settore finanziario ed energetico).

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Dopo la flessione tra fine del 2012 e la prima parte del 2013 il titolo Apple ha avuto una progressione impressionante passando da 56 dollari per azione agli attuali 127 dollari. Non è andata certo male a Microsoft che dall’inizio del 2013 a oggi è passata da 26 a 43 dollari, portando la capitalizzazione complessiva a 359 miliardi di dollari. La rinascita del business di Microsoft, contrassegnata dal claim, mobile & cloud first, viene apprezzata dagli analisti finanziari che accreditano la nuova cloud & mobile company come un’azienda in grado di evolvere sfruttando le opportunità del mercato.

Pur avendo registrato nell’ultimo periodo ottime performance Microsoft è però stata superata da Google che vanta un market cap di 374 miliardi di dollari. La classifica delle stelle di Wall Street, al momento, è quindi la seguente: Prima Apple, seconda Exxon Mobil, terza Google, quarta Microsoft. Un cambiamento epocale rispetto anche a solo un decennio fa: l’economia americana è fortemente condizionata dai bit & bytes con valori aggregati di capitalizzazione superiori ad aziende appartenenti a settori strategici, come oil & gas, bancario e farmaceutico.

Tra le prime 50 aziende quotate alla borsa americana, con riferimento al mercato Internet e IT, compare poi Facebook in 16ma posizione con un market cap di 211 miliardi di dollari, Oracle in 21ma  con 192 miliardi, Intel 29ma con 164 miliardi, Cisco 34ma con 150 miliardi e Qualcomm  45ma con 113 miliardi.

Ma contestualmente alla crescita di Apple, come è cambiato in questi ultimi deici anni il mercato dell’Information Technology? Come si sono comportati gli incumbent di questo mercato? Abbiamo preso in esame 6 aziende: Ibm, SAP, Oracle, Microsoft, HP e Cisco. Risultato? Ecco le performance: MSFT +63%, Ibm + 63%, SAP + 56%, HP + 83%, Cisco + 51%. Oracle è l’azienda che si distacca nettamente dal gruppo e si dimostra la più virtuosa mettendo a segno un +219%.

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Un secondo grafico mette le aziende a confronto dal 2009 a oggi. Nell’ordine le performance sono le seguenti: ORCL +90%, MSFT + 54%, SAP +52%, Cisco +34%, IBM + 31%, HP – 18%. 

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