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Ferrara: un bando per utilizzare al meglio i fondi europei 2014-2020

La CdC di Ferrara sosterrà, tra l'altro, le spese relative a costi di consulenza e di assistenza tecnica per le attività di progettazione, scrittura e presentazione dei progetti.

Mercato e Lavoro
Un bando rivolto alle imprese per impiegare al meglio i fondi europei 2014-2020. Questo l'obiettivo della Giunta della Camera di commercio di Ferrara, che, a gennaio, metterà a disposizione delle aziende ferraresi un apposito bando per intercettare le risorse messe a disposizione dalla Comunità Europea.
Tra gli sprechi su cui la spending review non può fare nulla, infatti, ci sono i fondi europei che Bruxelles mette in palio ogni anno per la ricerca e l'innovazione e che Ferrara riesce a captare poco e, comunque, meno di tante province italiane. Tra il 2007 e il 2013, a fronte delle 2639 imprese dell'Emilia-Romagna ammesse a contributo, solo 153 risiedono in provincia di Ferrara, per una incidenza sul totale regionale pari ad appena il 7,55%. 17.370.428,34, inoltre, l'entità dei cofinanziamenti erogati alle aziende ferraresi, contro i 230.140.357,08 assegnati ad imprese con sede nelle restanti province della regione.
Ancora: dai dati della Camera di commercio si scopre, ad esempio, che una sola impresa ferrarese ha ottenuto finanziamenti in quanto start up innovativa, mentre 23 (414 nel resto della regione) sono state le aziende sostenute nella introduzione di ICT. Non c'è dubbio, dunque, che in un momento di particolare difficoltà, e stante la limitatezza delle risorse per incentivi o sostegni alle imprese, i finanziamenti comunitari rappresentino per il sistema economico locale una imperdibile boccata di ossigeno.
Anche per questo, il bando dell'Ente di Largo Castello sosterrà, tra l'altro, le spese relative a costi di consulenza e di assistenza tecnica per le attività di progettazione, scrittura e presentazione dei progetti.
Del resto, sottolinea la Camera di Commercio, i benefici per l’impresa derivanti dalla partecipazione a programmi di respiro comunitario non sono pochi:
- presenza attiva ad un progetto di ricerca che genera un incremento di conoscenza e competenze nella materia oggetto di ricerca e di interesse per l'azienda;
- inserimento in contesti operativi internazionali e visibilità sul mercato internazionale;
- identificazione di nuovi partner tecnologici e commerciali;
- facilità nell’avvio di processi di trasferimento tecnologico e di know-how;
- acquisizione di nuovi clienti e fornitori;
- possibilità di posizionamento su mercati diversi da quello di riferimento.
Tutte le informazioni saranno disponibili su: www.fe.camcom.it.
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