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Mobility: per l’Ocse meglio collaborare che fondersi

Uno studio dell’organismo mondiale per lo scambio economico pone l’accento sulla condivisione delle infrastrutture come alternativa alla concorrenza esasperata.

Trasformazione Digitale
L’Ocse (Organismo per la cooperazione e lo sviluppo economico) ha pubblicato un documento intitolato: “Wireless market structures and network sharing”, nel quale parteggia apertamente per la presenza di quattro operatori mobili nei paesi più sviluppati e per la condivisione delle infrastrutture di rete fra operatori come rimedio alla concorrenza esasperata nel settore.
In particolare, di fronte a una competizione fondata sui prezzi, il documento preconizza la ricerca di costi infrastrutturali di telecomunicazioni più competitivi, attraverso la condivisione delle reti fra carrier. Questa ipotesi, secondo l’Ocse, è largamente preferibile alla fusione completa fra carrier. Naturalmente, raccomanda l’organismo economico, le autorità devono restare vigili nel controllo degli accordi, per evitare che la condivisione porti a una riduzione della concorrenza simile a quella generata da una fusione.
In Francia, si è assistito di recente a un’applicazione pratica di questi principi, in un accordo di scambio fra gli operatori Sfr e Bouygues, che prevede modalità specifiche anche per la condivisione delle corrette informazioni fra le parti.
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