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NetApp virtualizza lo storage nel cloud ibrido

A NetApp Insight North America 2014, il vendor storage annuncia una serie di novità che consentono alle aziende di abbracciare il cloud ibrido, pur mantenendo il controllo dei propri dati e garantendo la scelta attraverso un mix di risorse cloud private e pubbliche. Si aprono nuove opportunità per i partner.

Cloud
La strategia verso il cloud in casa NetApp è stata avviata da oltre un anno. E’ un percorso a tappe che traguarda l’idea di creare un ecosistema che ruota intorno al concetto di dato al fine di offrire alle aziende un modo consistente di gestire i loro dati nelle architetture moderne. Una strategia che di recente si arricchita di nuovi tasselli in occasione di NetApp Insigh North America 2014 a Las Vegas, le cui novità principali sono state presentate a Milano da Manfred Buchmann, VP System Engineering Emea. “La nuova era tecnologica poggia su un modello di IT a servizio, con un’IT che da statica diventa dinamica e flessibile, il cui framawork di riferimento è rappresentato dal cloud computing. Secondo NetApp, la sfida principale per le aziende in questi contesti è quello di riuscire a mantere e gestire il controllo dei dati, superando il modello a silos e proponendo una sorta di Data Fabric, un modello di dati unificato che combina i differenti tipi di cloud: private, il cloud dei service provider e il cloud pubblico, il cosiddetto hyperscale cloud - quello proposto dai cloud provider. Un modello che per NetApp poggia su Clustered Data Ontap 8.3, la Platform Foundation progettata per il cloud”, dice.
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Manfred Buchmann, VP System Engineering Emea di NetApp
Come muovere il dato in questo ecosistema di differenti cloud? Come passare da un cloud all’altro mantendo saldi principi di sicurezza, controllo, performance e non perdendo in agilità e flessibilità? Ed è qui che NetApp propone il modello ibrido, supportando le aziende a creare un ponte fra la propria architettura interna e il cloud. NetApp Data Fabric per il cloud ibrido si pone come architettura per la costruzione di cloud ibridi di livello enterprise, favorendo la gestione coerente dei dati e consentendo il trasferimento delle informazioni fra diverse parti del cloud. Le aziende clienti possono applicare una serie di policy e servizi coerenti ai dati presenti nel cloud ibrido, senza alcun vincolo con i provider scelti per applicazioni, tecnologia o infrastruttura cloud.

Storage per tutti i cloud

Nello specifico, gli annunci di Las Vegas riguardano la versione 8.3 del sistema operativo per lo storage NetApp Clustered Data Ontap, Cloud Ontap, OnCommand Cloud Manager e NetApp Private Storage per il cloud. La combinazione di questi prodotti permette ai clienti di passare al cloud ibrido senza rinunciare al controllo sui propri dati e sfruttando una notevole possibilità di scelta in termini di risorse di cloud pubblico e privato.


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Le novità relative a Clustered Data Otap, il sistema operativo per lo storage software-defined riguardano il supporto per il software di disaster recovery NetApp MetroCluster per eseguire recovery aziendali senza interruzioni in caso di guasti ai data center continuando a utilizzare le applicazioni business-critical anche in caso di disastri o interruzioni pianificate, una ottimizzazione delle performance per i nodi all-flash, utile ai clienti per massimizzare le performance senza sacrificare la gestione completa dei dati, la protezione o lo spostamento dei dati flessibile.
Cloud Ontap
si presenta come il sistema operativo cloud completamente virtuale che mette a disposizione del cloud pubblico la potenza di NetApp Clustered Data Ontap, abilitando il concetto di “Your cloud, your data” e fornendo un cloud su misura per i dati aziendali. Nell’ottica dell’ecosistema, infatti, dopo aver avviato una strategia di Private Storage un anno fa Netapp ha siglato una partnership con Amazon Web Services e oggi in ottica multicloud ha aperto a Microsoft per Azure e a SoftLayer di Ibm, cloud provider che offrono on demand computing – potenza computazionale – scalabilità e la modalità di pagamento flessibili. Sono partnership secondo cui NetApp posiziona storage del cliente finale nell’hyperscale – con vantaggi tipici del cloud pubblico.
NetApp Private Storage (Nps) per il cloud, invece, consente di utilizzare diversi cloud senza perdere il controllo dei propri dati installando in maniera strategica un dispositivo di storage NetApp in determinate strutture di co-locazione. NetApp ha verificato la connettività cloud di numerose ubicazioni Equinix e strutture alternative di co-location di tutto il mondo. La soluzione cloud NetApp unisce la flessibilità e i risparmi del cloud con le performance, la disponibilità e il controllo dello storage enterprise privato e dedicato. Dopo Aws e Microsoft con Azure, SoftLayer è l'ultimo cloud provider a collaborare con NetApp attraverso l'approccio di Nps per il cloud. La prima release di Cloud Ontap, invece, come detto, unisce la potenza di un'istanza virtualizzata e software di Clustered Data Ontap 8.3 con la scalabilità di Amazon Web Services. Cloud Ontap utilizza tecnologie NetApp per offrire operazioni senza interruzioni, scalabilità ed efficienza combinata alle di calcolo on-demand tipici dei servizi cloud. Questo approccio offre servizi dati coerenti in un ambiente di cloud ibrido completo. Aws è il primo provider di piattaforme in grado di eseguire i servizi di Cloud Ontap nel proprio ambiente cloud.
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Roberto Patano, Direttore Tecnico di NetApp Italia
Per aiutare i clienti a sfruttare Cloud Ontap, NetApp sta offrendo diverse opzioni di licenza, siano esse per data center tradizionali che di tipo più adatto al cloud. “Si tratta di un passo evolutivo nell’ottica della converged infrastructure. Per esempio, si può creare una infrastruttura convergente come FlexPod, con storage di NetApp e le componenti di connettività e di server di Cisco, a costituire un private cloud ma la stessa cosa si può fare virtualizzando gli elementi computazionali, di networking e storage nel cloud publico portando lo storage privato in una soluzione cloud, svincolando da problemi di privacy. Con Cloud Ontap, quindi, NetApp va a completare la propria offerta in ambito cloud. Se prima, infatti, il sistema operativo storage Data Ontap nel private cloud girava su hardware NetApp, con Cloud Ontap si fa girare un’istanza del sistema operativo Data Ontap all’interno dei cloud hyperscale utilizzando le risorse all’interno dell’hyperscale. In questo modo le caratteristiche dello storage e del sistema operativo NetApp che offrono vantaggi in termini di gestione, affidabilità, efficienza all’interno di uno storage nel cloud, elevano le caratteristiche dello storage nel cloud hyerpscale. E la funzione di gestione è equivalente sia che si tratti di uno storage NetApp acquistato dall’utente finale che di uno storage su cloud hyperscale”, spiega Roberto Patano, Direttore Tecnico di NetApp Italia. Il cliente finale può acquistare uno spazio storage direttamente da Amazon e dagli altri clou provider e dai reseller. “Si aprono grosse opportunità anche per il nostro canale, per esempio, per realizzare disaster recovery all’interno dell’hyperscale”, enfatizza Patano. E con la nuova soluzione di gestione OnCommand Cloud è possibile gestire il tutto – sia la soluzione di co-location sia la soluzione all’interno dell’hyperscale - come fosse un unico storage e quindi muovere i dati da un modello all’altro senza problemi. OnCommand Cloud Manager, infatti, consente di eseguire un provisioning semplice ed efficiente delle istanze di Clustered Data Ontap anche fra diversi provider di cloud pubblico e privato. Attraverso un'interfaccia utente grafica semplice e intuitiva, clienti e partner potranno il proprio ambiente di cloud ibrido ed eliminare la complessità legata al setup dello storage e allo spostamento dei dati fra diverse posizioni.
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Il cloud corre veloce
Un business, quello del cloud che cresce a ritmi sostenuti, come illustra Denis Nalon, Marketing Manager di NetApp Italia: “Entro il 2018 il mercato del cloud infrastruttuale raggiungerà i 79,1 miliardi di dollari e nel 2022 il 60% degli utenti utilizzerà sistemi per ufficio nel cloud, coinvolgendo 695 milioni di persone. E’ un mercato che cresce annualmente del 36%. Ad oggi sono circa 740 i servizi presenti nel cloud, utilizzati dalle aziende anche senza saperlo. Banking ed healtcare i settori più ricettivi: entro fine 2014 il sistema bancario e i servizi finanziari spenderanno dai 26 ai 50 miliardi di dollari in servizi cloud, mentre l’healtcare utilizza già oggi circa 944 servizi cloud”.
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