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Commercio: le imprese straniere non conoscono crisi

Dal 2011 al 2013 crescono negozi (+9,2%) e imprese ambulanti (+15,6%) gestiti da imprenditori esteri.

Mercato e Lavoro
Continuano a crescere le imprese straniere del commercio. A fine 2013 se ne contano oltre 40mila nel commercio al dettaglio in sede fissa – i negozi – con una crescita del 9,2% a fronte di una contrazione di oltre un punto e mezzo percentuale del totale delle imprese del settore. E nel commercio ambulante, nello stesso periodo, la crescita delle imprese straniere è stata del 15,6%.
E’ quanto emerge da uno studio dell’ufficio economico Confesercenti.
L’incidenza delle imprese straniere sul totale dei commercio al dettaglio nei negozi è passata dal 5,2% del 2011 al 6,2% del 2013, anche se si registrano notevoli differenze tra aree geografiche e i vari comparti del commercio: nel commercio ambulante è ‘straniero’ quasi un imprenditore su due (46,8%), mentre nel commercio al dettaglio alimentare la quota di imprese guidate da persone non italiane si ferma al 6,2%, la stessa percentuale registrata dal commercio nel suo complesso. Spicca però, in questo settore, la massiccia presenza di imprenditori stranieri nella vendita di frutta e verdura: una frutteria su 10 (il 9,9%) è ‘straniera’, nel Lazio addirittura 1 su 3.
Nel dettaglio non alimentare specializzato, invece, le imprese straniere incidono per un 5,4% situazione di poco differente rispetto a quella del 2011 (5,1%), mentre nel dettaglio non specializzato raggiungono, nel 2013, il 9,9% del totale.
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