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Un’offerta semplificata e più sicura per la Bi di MicroStrategy

Marcus Starke, da poco direttore marketing mondiale, spiega in un incontro esclusivo le linee strategiche della società e un posizionamento più orientato alle medie aziende.

Trasformazione Digitale
Il recente MicroStrategy World ha portato alla luce alcune novità sulle strategie e il portafoglio d’offerta dello specialista storico di business intelligence, passato indenne dalla fase di acquisizioni di alcuni anni fa (che portò alla sparizione di Business Objects, Cognos e Hyperion) e oggi alle prese con le evoluzioni connesse ai big data e alla mobilità.
microstrategy-markus-starke.jpgImpresa City
ha incontrato in esclusiva Marcus Starke, da due mesi direttore marketing worldwide della società (proveniente da Sap, dove gestiva un team di 600 persone), per commentare le evoluzioni annunciate a Barcellona e calarle nel contesto a noi più vicino. Innanzitutto, emerge la volontà di semplificazione dell’offerta, in passato dispersa su ventun prodotti e oggi sistematizzata in quattro linee, connesse ai temi degli analytics, del mobile, del cloud e dell’identity management: “Avevamo una proposizione troppo caotica e i nostri cicli di vendita erano troppo complessi – ha ammesso il manager – per cui appariva opportuno intervenire, perché prima di tutto occorre mettere l’utente in condizione di capire quello che forse potrà anche adottare”.
Delle quattro aree citate, forse la più sorprendente è quella connessa alla gestione delle identità e degli accessi. Qui, MicroStrategy ha presentato una novità specifica, battezzata Usher, che si presenta sotto forma di un back-end cloud e di un’applicazione per ambienti iOs e Android. L’obiettivo primario è offrire modalità di accesso più sicure soprattutto in contesti di mobilità, sostituendo quelli più diffusi, a cominciare dalle password: “Si tratta di un tema da affrontare in termini strategici e fin qui non esisteva sul mercato qualcosa di simile”, ha commentato Starke.
Usher mescola tecnologie di biometria, geolocalizzazione e Nfc/Bluetooth in una sola app, offrendo allo stesso tempo anche un mezzo per generare log, quindi fornire preziose informazioni sugli utenti, che potranno alimentare i tool di Bi. Singolare può apparire la scelta di proporre qualcosa realizzato internamente e non appoggiarsi a fornitori specializzati presenti sul mercato: “Non è nella tradizione di MicroStrategy stringere partnership in questo senso – ha spiegato Starke -. Preferiamo continuare a offrire una soluzione integrata di tipo enterprise-class, come abbiamo sempre fatto”. 


Cloud e partner per allargare la base di clienti

Un altro argomento caldo del momento è l’accordo stretto di recente con Amazon, per proporre in modalità cloud le soluzioni della società sulla piattaforma Aws. Si tratta di una precisa scelta di campo, che potrebbe precludere future alleanze con altri attori e limitare il potenziale di mercato: “Non è un accordo esclusivo – ha precisato il direttore marketing – tant’è che lavoriamo già con altri soggetti in determinate aree, come T-Systems per l’Europa”. Non troppo chiaro appare come si armonizzerà l’offerta cloud su Aws con quella già presente e gestita sui data center del vendor, ma sembra che la decisione nasca dalla volontà di differenziare la proposta più “chiavi in mano” da quella su misura più consona alla tradizione.
Fra le evoluzioni che stanno cambiando il profilo di MicroStrategy, si segnalano anche aperture sia verso il fronte degli sviluppatori che verso nuove aree di utenza finale. Sul primo fronte, Mobile 9.4, per esempio, accentua la sua natura di piattaforma studiata per la costruzione di app per la visualizzazione di dati e strumenti Bi su smartphone e tablet, con l’intento di attirare l’attenzione degli sviluppatori, soprattutto in ambienti iOs. Gli orizzonti di mercato, invece, si amplieranno sempre più verso la media azienda, data la natura storica della soluzione sviluppata negli anni: “Stiamo costruendo una rete di partner che dovranno aiutarci ad accrescere la base di utenti – ha confermato Starke -. Allargare l’ecosistema e comunicare meglio quello che facciamo sono obiettivi imprescindibili di una strategia di crescita”. Non guasterebbe, ha chiosato il manager, anche una maggior organizzazione interna, sulla scorta di quanto vissuto nella precedente esperienza in Sap: “Dove sono ora vivo un approccio al lavoro più intuitivo, ma apprezzo il vantaggio di poter contare su una maggiore flessibiltà”.
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