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Enter si apre all’Europa e a OpenStack

Il set completo di servizi IaaS contenuto in Cloud Stack sarà attivo su cinque data center entro fine anno. Intanto si prepara il primo OpenStack Day.

Cloud
Fra Amazon e Telecom Italia, c’è una terza via, per avvicinarsi al cloud computing? Enter vuol provare a offrire la propria visione di realtà radicata in Italia, ma con aperture verso l’Europa sia in termini puramente infrastrutturali che di relazioni utili a creare un business realmente internazionale. enter-ivan-botta.jpgVogliamo essere percepiti come un cloud provider europeo, in un mercato che si sta aprendo”, è l’obiettivo enunciato da Ivan Botta, amministratore delegato e direttore generale della società.
Nell’arco degli ultimi dodici mesi, Enter ha iniziato a costruire l’infrastruttura che dovrà sostenere una strategia ambiziosa, che guarda al di fuori dei confini nazionali per trovare la massa critica necessaria ad affermarsi come fornitore di servizi IaaS credibile in un contesto internazionale molto competitivo e affidabile per chi in Italia si sta avvicinando alla logica as-a-service, con i classici dubbi sulla sicurezza dei dati e la solidità del servizio. “Nel settembre del 2013 avevamo già lanciato la versione beta della nostra Cloud Suite – racconta Botta – un servizio IaaS, che consente di far leva su risorse server, storage e di rete, fruibile via Api, per costruire nella massima flessibilità un’infrastruttura cloud ritagliata sulle specifiche esigenze di ogni aziende e con un pagamento a tariffa che conteggia solo le risorse effettivamente utilizzate. In seguito, abbiamo acquisito un anello per poterci interconnettere con Francoforte, Amsterdam, Londra e Parigi. Allo stesso tempo, abbiamo lavorato sul miglioramento dell’interfaccia di gestione, sulla possibilità di gestire più istanze e sulle possibilità di sincronizzazione dei file”.
Il risultato di questo potenziamento tecnologico, al quale si è accompagnato lo sviluppo di relazioni con il canale e alcuni operatori esteri, è ora la disponibilità della Cloud Suite con possibilità di istanziare risorse nei principali Pop europei. Milano è già attivo grazie al data center proprietario, Dec-Ix di Francoforte e Ams-Ix di Amsterdam lo saranno entro la fine del mese, mentre per il parigino France-Ix e Linx di Londra occorrerà attendere la fine dell’anno. Chi decide di utilizzare la suite per creare la propria infrastruttura in cloud potrà così replicare i dati su diversi nodi, migliorare la qualità del servizio in caso di fault di un nodo e avvicinarsi alle reti dalle quali gli utenti si connettono. Inoltre, anche scegliendo di istanziare risorse su più nodi europei, l’account resterà unico.

L'OpenStack Day a Milano

Altrettanto forte è la scelta di Enter di basare la Cloud Suite sulla piattaforma OpenStack: “Il nostro è un cloud aperto – sottolinea Botta – che fa leva su una tecnologia open source che conta su una comunità di 12mila sviluppatori e il supporto dei più importanti attori dell’It. Questo significa non solo minori restrizioni, ad esempio sulle licenze, ma anche innovazione continua”. La recente migrazione sull’ultima versione della piattaforma, denominata Havana, ha consentito al provider di potenziare la propria offerta, con l’integrazione di load balancing e Dns as-a-service, aggiungendo quindi all’infrastruttura la distribuzione dei carichi di lavoro e i servizi basati su rete Anycast.
Enter vuole diffondere il verbo OpenStack in Italia e la testimonianza arriva dall’organizzazione, il prossimo 30 maggio, del primo “OpenStack Day", in programma al Coworking Login Space che l’azienda ha realizzato a Milano e che avrà il supporto di altri attori impegnati su questo fronte, come Red Hat, Hp e RackSpace.
La società italiana sta poi ampliando la visibilità internazionale partecipando a eventi come il World Hosting Days di Rust e l’International Telecoms Week di Chicago, ma anche stringendo relazioni con service provider europei, con i quali comprare e vendere sia connettività che servizi cloud con la fornitura di Mpls internazionali, per le aziende che operano soprattutto all’estero. Non trascurando la realtà italiana, Enter ha anche sviluppato un programma White Label, per consentire a terze parti di rivendere e amministrare la Cloud Suite, nell’ottica di rivolgersi soprattutto al mercato delle Pmi, visto che i costi a “consumo” possono partire da tariffe mensili anche nell’ordine delle poche decine di euro, in base alle componenti infrastrutturali attivate.
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