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Sap, i Cio alle prese con la networked economy

Come ogni anno, Sap ha riunito a Cernobbio responsabili It e figure di management per farle confrontare con gli scenari di sviluppo comune del business.

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Dopo l’era dell’economia industriale e quella Internet, che ci hanno accompagnato per tutto il secolo scorso, fino alla prima decade degli anni 2000, ora siamo entrati nella networked economy, dove l’interconnessione è la logica dominante. Le reti dei clienti, delle aziende e dei dipendenti-collaboratori stanno guidando il cambiamento, attraverso una socializzazione spinta dei contenuti e delle azioni, un numero crescente di dispositivi interconnessi fra loro (il fenomeno della cosiddetta Internet delle Cose) e una maggior collaborazione fra soggetti appartenenti a un’area o all’insieme di un’azienda.
Su questa base di riflessione, Sap ha convocato, come ogni anno, a Cernobbio responsabili It e figure di management aziendali, per farle confrontare sulle rispettive aspettative ed esigenze di fronte ai cambiamenti sap-italia-luisa-arienti-ad.jpgin corso, per trovare percorsi di collaborazione orientati all’obiettivo comune di far crescere il business delle aziende di appartenenza. “La networked economy sta generando nuovi modelli di business – ha commentato Luisa Arienti, amministratore delegato di Sap Italia – che coinvolgono diversi processi. Dalla logica di prodotto stiamo sempre più passando a quella di servizio, mentre il rapporto con clienti e risorse interne si sposta dalla semplice gestione all’engagement. Tutto questo genera nuove dimensioni di complessità, che si concretizzano in infrastrutture stratificate, proliferazione di applicazioni personalizzate e sistemi non integrati”.
Se questo è lo scenario che le imprese in generale e i responsabili tecnologici in particolare si trovano a dover affrontare, occorre poi capire nel concreto come stanno evolvendo le dinamiche dei rapporti fra It e business, per poi individuare le soluzioni più corrette per soddisfare le esigenze di tutti. Sap ha da qualche tempo messo a punto una metodologia, denominata Design Thinking, che, secondo quanto descritto da Carla Masperi, Innovation Sales Director di Sap Italia, “è un approccio innovativo che adottiamo per affiancare le aziende a ripensare o ideare servizi e prodotti attraverso un processo creativo strutturato, che mette la persona al centro (sia esso un cliente o il cliente di un cliente), combinando i suoi bisogni con quanto tecnologicamente fattibile e congruente con la strategia di business dell’azienda, attraverso un approccio collaborativo”. 

Ripensare le aziende nello scenario digitale

La metodologia è stata applicata a Cernobbio in sessioni pensate per differenti figure professionali, come i Cio, i direttori finanziari, i responsabili delle risorse umane e quelli del marketing. Nel caso specifico dell’It, il tema portante era il ripensamento dell’azienda nello scenario digitale. Hanno partecipato oltre 25 aziende, coordinate da un paio di practitioner di Sap. Il tema è stato calato nelle specifiche realtà, per capire soprattutto quanto stia incidendo il fenomeno della cosiddetta “Shadow It”, che porta sempre più alcune linee di business a prendere decisioni tecnologiche in proprio, aumentando un gap già storicamente presente con l’It e togliendo a essa fette di controllo.
Il rapporto con i direttori marketing è certamente uno dei fattori più delicati in questo contesto. Seguendo la logica del Design Thinking, i partecipanti hanno, in una prima fase, definito il concetto di innovazione, discutendo soprattutto di nuovi servizi, relazioni con la clientela, capacità di prevedere le richieste del mercato. In una seconda fase, i Cio hanno dovuto immedesimarsi nei panni del loro collega del marketing, per evidenziare le più comuni richieste, generalmente concentrate intorno a problematiche di pianificazione e ottimizzazione, interazione con il cliente, monitoraggio delle performance e conoscenza del cliente. Il Cmo richiede informazioni sui clienti, esprime esigenze di velocità nelle risposte, ma spesso non identifica chiaramente quali siano le informazioni che gli servono nella moltitudine dei dati a disposizione. Infine, si è arrivati a definire la mappa delle relazioni fra le due figure, cercando di capire come superare l’attuale situazione da “separati in casa”, per trovare invece modalità costruttive fi collaborazione, in linea di massima facendo rispetto alle proprie posizioni attuali e comprendano le reali necessità dell’altro, nel rispetto delle rispettive competenze.
Analoghe sessioni sono state dedicate ai rapporti fra Cio e altre figure di management, ad esempio i direttori finanziari, accusati di non vedere l’It su un livello paritario rispetto ad altre funzioni aziendali, ma ai quali potrebbe essere utili far capire meglio come la tecnologia porti efficienza diffusa in azienda, anche attraverso strumenti di reporting self-service, oltre che per guidare l’innovazione.
Nel generale contesto di complessità connesso agli sviluppi della networked economy, Sap intende innestare il contributo legato all’adozione della propria piattaforma database in-memory Hana, che spinge soprattutto sul concetto di tempo reale sia nella fase di acquisizione dei dati eterogenei provenienti da molteplici fonti sia nella fase di analisi, propedeutica alla restituzione di informazioni utili per prendere rapide decisioni sui processi in corso.
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