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Moneta elettronica, Confesercenti: “Basta balletti, serve chiarezza"

Confesercenti: "Rinvii non risolvono il problema dei costi. Bisogna tener presente la specificità di alcune imprese".

Mercato e Lavoro
“L’iter del provvedimento sulla moneta elettronica assomiglia sempre di più a un balletto: prima dal Governo arriva l’annuncio che l’obbligo scatterà fra 60 giorni, poi viene approvato un emendamento che rinvia la data al giugno 2015, con una deroga di 18 mesi. Ma anche l’emendamento viene modificato, e il testo di oggi riduce a solo 6 mesi il periodo di deroga dell’obbligo. Meglio di niente, ma le imprese avrebbero diritto a maggiore chiarezza”. A dichiararlo, in una nota, Confesercenti.
“Soprattutto, occorre correggere il provvedimento in modo che tenga conto dei gravi oneri da sostenere, dall’attivazione POS alle commissioni su ogni transazione, e della specificità di alcune imprese. Gli esercizi caratterizzati da pagamenti di piccola entità – come i gestori carburanti, i tabaccai, gli edicolanti, i bar ed altri – vedranno infatti il proprio margine dimezzarsi o azzerarsi, andando addirittura in rosso. E’ il caso dei servizi di pagamento di bollette e canoni offerto dai tabaccai, ad esempio, che diventerebbero per l’imprenditore una spesa, e non un guadagno: dovrebbero infatti pagare per accettare bancomat o carte più della loro commissione per l’operazione. L’auspicio è questi 6 mesi di tempo possano essere utilizzati per ripartire meglio fra i soggetti interessati i costi e i benefici derivanti dalla modernizzazione dei sistemi di pagamento: abbattere la spesa legata alla loro implementazione è l’unico modo per aumentarne la diffusione” conclude Confesercenti.
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