Una settimana dopo l’accordo con Ibm per l’acquisizione del business dei server x86, il costruttore cinese si riorganizza per esplicitare il processo di trasformazione.
Fino a oggi
Lenovo operava con due divisioni, mentre dal 1° aprile il numero è destinato a raddoppiare, anche a seguito del recentissimo annuncio dell’
accordo con Ibm per l’acquisizione del business legato ai
server x86 e relativo storage.
La riorganizzazione del costruttore cinese porterà alla creazione di
quattro business unit, dedicate a pc, mobile, enterprise e cloud. La prima sarà guidata dall’italiano
Gianfranco Lanci, oggi senior vice president della regione Emea, ma ora promosso a executive vice president e chief operating officer, con responsabilità dirette allargate ai global account e ai paesi più sviluppati dell’area Asia-Pacifico.
Il nuovo assetto riflette la volontà di Lenovo di
lavorare di più sul fronte enterprise e quanto rilevato da Ibm andrà a integrarsi nella business unit appositamente creata. Per ottenere il successo sperato, il vendor dovrà completare la propria offerta tecnologica. In quest’ottica va inquadrato l’investimento di 100 milioni di dollari in
un centro di ricerca & sviluppo in Brasile, focalizzato sui server di fascia alta, lo storage e il cloud. A Singapore, invece, è stato aperto un centro per l’analisi dei dati.
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