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Gli attacchi Ddos si spostano verso i prodotti mobili

Nel 2014, Prolexic prevede che crescerà sensibilmente il numero di attacchi per saturazione originati da smartphone o tablet.

Trasformazione Digitale
Le azioni malevole verso le infrastrutture It e Web si stanno sempre più orientando all’utilizzo dei dispositivi mobili come punto d’ingresso. A supporto di questa tesi, arriva l’analisi di Prolexic, specialista della protezione da attacchi Ddos, che sta per passare sotto il controllo di Akamai.
La società ha rilevato un aumento già nel quarto trimestre del 2013, puntando l’attenzione, in particolare, sul caso di una grande istituzione finanziaria, che è rimasta vittima di un attacco, attraverso l’utilizzo del tool AnDosId, un’applicazione Android che può coordinare una manovra di saturazione di tipo Http Post. Lo studio, realizzato sui clienti dell’azienda, ha mostrato un’ascesa del 26% degli attacchi, con un picco di 179 Gbit/s.
Proprio l’ambiente operativo di casa Google si presenta più permeabile a forme di penetrazione, anche a causa della proliferazione di piattaforme di scarico di applicazioni presenti nell’ecosistema. Secondo Prolexic, i programmi oggi più utilizzati per gli attacchi Ddos, come Low Orbit Ion Canon, saranno portati sempre più verso gli ambienti mobili. L’ampia diffusione dei dispositivi agevola un’orchestrazione attenta e capace di procurare danni seri, bloccando siti e anche infrastrutture aziendali.
I terminali mobili, inoltre, aggiungono un ulteriore livello di complessità, che hasce dall’utilizzo di proxy in grado di rendere assai più difficile il blocco degli indirizzi Ip, senza avere effetti anche sul traffico regolare.
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