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Lenovo alfiera del Pyod

Il compromesso fra desideri degli utenti e necessità dell’It in fatto di terminali da utilizzare in azienda sta forse arrivando a un punto di convergenza.

Trasformazione Digitale
Il concetto di Bring Your Own Device (Byod) sta suscitando resistenze e perplessità fra i responsabili dell’It aziendale, non solo per ragion di sicurezza, ma anche per la necessità di mantenere il controllo sugli accessi e su ciò che viene utilizzato nel perimetro tecnologico definito da chi storicamente, se n’è sempre occupato.
Le applicazioni di business devono restare il centro nevralgico dell’operatività degli utenti, i quali però, soprattutto se occupano posizioni di management, vogliono poter avere voce in capitolo su cosa utilizzare e come farlo.
Lenovo prova a proporre un compromesso in quest’ottica, con una nuova gamma di portatili Thinkpad, che ospita i processori Intel Quad Core i7, già a partire dai modelli entry level. I prodotti sono sette, hanno sigle e caratteristiche varie, ma si indirizzano tutti al mondo professionale, con l’intento di far convergere aggiornamento tecnologico, efficienza energetica e alto livello di gestibilità dal punto di vista dell’It. In questo modo, dovrebbe esser eun po’ più facile applicare l’approccio cosiddetto Pyod (Pick Your Own Device), che sta prendendo piede perché consente all’It di mantenere qualche livello di controllo senza far sì che gli utenti sentano compromessa la propria esperienza di utilizzo.
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