Forse anche a causa di qualche operazione infelice, l’attuale Ceo Meg Whitman ha indicato di volersi muovere in futuro a passi più piccoli e mirati.
In base a quanto indicato in interviste concesse alla Reuters e a Cnbc, Meg Whitman sta affrontando con realismo l’attuale congiuntura controversa di Hp, senza perdere di vista la crescita, ma procedendo con estrema prudenza.
Dunque, anche in futuro, ci sarà spazio per acquisizioni, ma l’ordine di grandezza sarà generalmente compreso fra i 100 e i 300 milioni di dollari, per arrivare, in casi specifici e non precisati, anche a un massimo di 1,5 miliardi di dollari.
È chiaro che su questa valutazione pesano alcuni episodi del passato che hanno avuto esito controverso. In particolare, nell’occhio del ciclone c’è tuttora l’acquisizione di Autonomy, pagata (certamente in eccesso) 11,2 miliardi di dollari, per poi lasciare strascichi giudiziari e buchi nel bilancio non ancora sanati.
La Whitman ha precisato che Hp non ha bisogno di inseguire aziende che hanno un valore di cinque o sei miliardi di dollari, lasciando intendere che l’espansione sul mercato procederà in avvenire attraverso l’individuazione di obiettivi mirati e specializzati in ambiti complementari all’attuale offerta della società.
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