Uno studio di Teradata eCircle evidenzia gli aspetti che oggi stanno condizionando le strategie delle aziende, dai big data ai canali digitali.
La migrazione verso i canali digitali è il tema all’ordine del giorno per chi si occupa di strategie marketing. Secondo uno studio di Teradata eCircle, le direzioni marketing hanno pianificato di aumentare mediamente i loro investimenti su questo fronte nei prossimi dodici mesi, in particolare in direzione dei social media e del mobile marketing (79%), seguiti dalla pubblicità online (70%).
L’innovazione si misura però soprattutto attraverso l’attenzione rivolta ai nuovi canali e non con gli investimenti tecnologici che potrebbero esservi connessi. I dipartimenti marketing, infatti, investono mediamente meno del 5% del proprio budget per migliorare le loro strategie attraverso l’uso diretto della tecnologia. Molti dipende dal settore di appartenenza, visto che spende di più per rafforzare l’infrastruttura marketing è proprio quello dell’It (20% del budget), seguito dal retail (17%) e dal finance (13%).
I sette principali canali sui quali i responsabili di funzione intendono investire entro un anno sono digitali e solo all’ottavo posto troviamo i call center come primo canale offline. Se guardiamo agli strumenti ritenuti utili per svolgere un lavoro migliore, la possibilità di utilizzare meglio i dati svetta al primo posto. Un 66% del campione selezionato da Teradata eCircle lamenta però anche la mancanza di misure semplici e visibilità a breve termine per il proprio dipartimento. Queste indicazioni sono il segno dei tempi e della pressione che inevitabilmente si rversa sul marketing per ottenere risultati concreti in termini di business.
Tuttavia, non è dalla tecnologia che, al momento, i responsabili di funzione pensano debbano arrivare le risposte ai loro dubbi. Del 50% abbondante di aziende censite che utilizza almeno sette canali, solo il 33% dispone di una soluzione per la gestione delle campagne e il 17% utilizza strumenti per la gestione delle risorse di marketing. Il 10% le usa entrambe. Lo studio mostra che le realtà che hanno investito di più nella tecnologia hanno ottenuto migliori risultati in termini di business.
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