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Expo 2015: a Tokyo la firma del contratto di partecipazione del Giappone

Sale così a 61 il numero di Partecipanti Ufficiali che hanno già sottoscritto la propria presenza all’appuntamento del 2015.

Mercato e Lavoro
All’Ambasciata d’Italia a Tokyo, il Giappone ha firmato il contratto di partecipazione a Expo Milano 2015. È la prima volta che il documento viene sottoscritto all’estero, in uno dei 131 Paesi che hanno deciso di prendere parte all’Esposizione Universale.
Il contratto è stato siglato dal Commissario Generale del Padiglione Giapponese Hisanori Goto e dal Commissario Unico delegato del Governo per Expo Milano 2015 Giuseppe Sala. Presenti il viceministro degli Affari Esteri Marta Dassù, l’Ambasciatore d’Italia a Tokyo Domenico Giorgi e il Vice Ministro per l'economia, il commercio e l'industria, Masaaki Taira.
Il padiglione giapponese sorgerà su un’area di 4.170 metri quadrati e sarà realizzato con le più moderne tecnologie. Display, schermi 4K e 3D, realtà virtuale e soluzioni di design di alto livello saranno gli strumenti attraverso cui il Giappone intende promuovere la propria tradizione e cultura alimentare. L’obiettivo è far vivere ai visitatori un’esperienza multisensoriale, in grado di guidare il pubblico anche attraverso i percorsi tematici e i Cluster dedicati a Riso e a Isole, Mare e Cibo, cui il Paese potrà dare un interessante contributo.
Partecipando all’Esposizione Universale il Giappone si propone di stimolare i giovani a compiere azioni concrete per risolvere i principali problemi legati a una cattiva o insufficiente nutrizione. Per questo motivo, accanto al celebre sushi, troveranno spazio le tecniche usate per la produzione risicola, le innovazioni dell’industria ittica, così come l’abilità nel servire i piatti e il programma di educazione alimentare promosso dal governo (Basic Act on Food Education del 2005).
Saggezza e armonia con l’ambiente – l’umiltà giapponese nel ricevere “Itadakimasu”, la capacità di ringraziare “Gochisousama”, di non sprecare “Mottainai” e di condividere “Osusowake” - saranno i principi cui si ispirerà anche la struttura architettonica dello spazio espositivo. Alimentato a energia solare e con altre fonti rinnovabili, il padiglione sarà costruito con materiali riutilizzabili e riciclabili, privilegiando legno e bamboo.
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