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Credito, Unimpresa: nel 2013 banche tagliano a imprese 100 milioni al giorno

Paolo Longobardi: "E’ vero che la crisi rende più difficile l’erogazione di denaro, ma agli operatori bancari chiediamo di andare oltre i freddi numeri dei bilanci, di valutare i progetti, le prospettive di sviluppo e crescita delle aziende".

Mercato e Lavoro
Nel 2013 stanno calando al ritmo di oltre 100 milioni di euro al giorno i prestiti delle banche alle imprese. La riduzione giornaliera di finanziamenti, per la pubblica amministrazione, è pari a più di 150 milioni. Mentre per le famiglie la media quotidiana di credit crunch è superiore a 20 milioni. Complessivamente la diminuzione del credito, in tutti e tre i comparti, nei primi 5 mesi dell’anno è stata di 42,7 miliardi con una media giornaliera di calo pari a 283 milioni.
Questi i dati del rapporto del Centro studi Unimpresa “I prestiti bancari a pa, imprese e famiglie”.
L’analisi, basata su dati della Banca d’Italia, mette in evidenza che nell’ultimo anno, da maggio 2012 a maggio 2013, i finanziamenti degli istituti sono crollati di 58,4 miliardi di euro: -11,3 miliardi per la pa, -38,7 miliardi per le imprese e -8,2 miliardi per le famiglie. Ritmo negativo che ha segnato, in particolare, la prima parte dell’anno in corso. Stato centrale, regioni, province e comuni hanno fatto i conti con una stretta ai finanziamenti, da gennaio a maggio, per 23,2 miliardi: -154 milioni al giorno. Il credit crunch subito dalle aziende, invece, è stato di 16,3 miliardi: -108 milioni al giorno. La riduzione di mutui, credito al consumo e prestiti personali erogati alle famiglie è stata in totale di 3,1 miliardi: -21 milioni al giorno.
Il 2013 è dunque cominciato nel peggiore dei modi. Per le famiglie, anzitutto, che stanno assistendo a un drastico taglio di tutti i tipi di finanziamento: il totale dei crediti è sceso dai 610 miliardi di dicembre 2012 ai 606,8 miliardi di maggio. Nei primi 5 mesi dell’anno lo stock di mutui è sceso di 165 milioni, il credito al consumo di 1,4 miliardi e i prestiti personali di 1,7 miliardi. Per le imprese difficoltà sui prestiti di tutti i tipi di durata: il totale dei crediti è sceso dai 864,6 miliardi di dicembre 2012 ai 848,3 miliardi di maggio. Quelli a breve termine (fino a 1 anno) sono calati di 8,2 miliardi, quelli a medio periodo (fino a 5 anni) di 1,3 miliardi e quelli a lungo periodo (oltre 5 anni) di 9,4 miliardi.
Situazione analoga per amministrazione centrale dello Stato ed enti locali: il totale dei crediti è sceso dai 1.990,4 miliardi di dicembre 2012 ai 1.967,1 miliardi di maggio. Giù di 19,2 miliardi i prestiti a breve e di 7,3 miliardi quelli a lungo periodo; in controtendenza i finanziamenti a medio periodo, cresciuti di 3,4 miliardi.
“Lo abbiamo detto ieri anche al presidente Abi, Antonio Patuelli, e lo ribadiamo oggi: la situazione dei finanziamenti è drammatica. E’ vero che la crisi rende più difficile l’erogazione di denaro da parte degli istituti, ma agli operatori bancari chiediamo di andare oltre i freddi numeri dei bilanci, di valutare i progetti, le prospettive di sviluppo e crescita delle aziende che bussano allo sportello per ottenere un po’ di liquidità” commenta il presidente di Unimpresa, Paolo Longobardi.
“C’è Basilea 3 ed esistono mille lacci e lacciuoli che contribuiscono ad appesantire una fase assai complessa – osserva Longobardi – e perciò chiediamo la creazione di un tavolo di lavoro comune fra le associazioni di categoria al fine di trovare una via d’uscita, nell’interesse di tutti”.
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