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Rittal propone il data center seriale

Rimatrix S si presenta come un box che integra gli armadi per i sistemi, un innovativa modalità di raffreddamento, il monitoraggio dei consumi e l'Ups.

Cloud
La tradizionale infrastruttura dei data center sembra oggi rispondere con fatica crescente alla complessità generata dal flusso di dati da gestire o dallo sviluppo di fenomeni come il cloud o l’Internet delle cose. Al di là della disponibilità continua delle informazioni, che è ormai un must per le aziende impegnate sul mercato globale, stanno diventando più sofisticate le esigenze di performance, sicurezza ed efficienza energetica: “Molte sale macchine – spiega Alessio Nava, direttore divisione It & telecomunicazioni di Rittal Italiarisultano oggi datate, sia in termini di allocazione dei sistemi che sugli aspetti legati al raffreddamento e al monitoraggio”.
Lo specialista tedesco di infrastrutture per i data center ha pensato di creare, con Rimatrix S, un’alternativa modulare, costruita in serie e votata all’efficienza sia dei costi di implementazione che della successiva gestione. La soluzione si presenta come un box che integra in un solo blocco gli armadi per i sistemi, l’alimentazione elettrica, l’Ups, il monitoraggio delle performance e il sistema antincendio. Oltre a tutto questo, è incluso anche un innovativo sistema di raffreddamento posizionato al di sotto dei rack di server, con l’obiettivo di ridurre in consumi e anche lo spazio occupato, rispetto sia alle soluzioni perimetrali (oggi inefficienti in molti casi) o agli scambiatori di calore interposti fra le colonne di macchine. La tecnologia integrata in Rimatrix S consente, in base a quanto indicato dal costruttore, di ottenere un Pue (Power Usage Effectiveness) pari a 1,15, ossia un valore giudicato di alta efficienza per un centro di calcolo (la media italiana, oggi, è attestata intorno a 2,2).
Tutte le citate componenti definiscono un modulo, che Rittal assicura potersi installare in sole sei settimane. Ciascuno di essi è disponibile in versioni con sei (Single 6) o nove (Single 9) rack di server o nelle rispettive configurazioni Double, tutte poi combinabili per un’espandibilità virtualmente infinita. La potenza del Rimatrix S è scalabile fino a 60 Kw per la versione Single 6, per poi crescere di 10 Kw per ogni nuovo armadio.
La novità presentata da Rittal non si può chiaramente adattare a tutte le tipologie di data center esistenti: “Stimiamo che possa essere applicabile nel 30-50% dei casi – ammette Nava – temendo conto dei limiti che esistono in molti data center. Per questi, c’è comunque l’opzione del classico Rimaster, che offre le stesse caratteristiche, ma è una soluzione ad hoc e non costruita in serie come quella nuova, che assicura rapidità di implementazione e riduzione dei costi, ma anche la minimizzazione degli errori in fase di progettazione e una garanzia di lunga durata”.
La strategia commerciale legata a Rimatrix S porterà a una prima proposizione verso gli early adopter, come i carrier delle Tlc, gli Isp e qualche grande industria: “L’obiettivo in Italia è riuscire a vendere il primo pezzo entro la fine dell’anno”, puntualizza Nava. Il costo di un modulo Single 6 per una facility esistente si colloca intorno ai 100mila euro, mentre il Double varia fra i 150 e il 160mila euro, ossia un 20-30% in meno dei Rimaster in versione classica.
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