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Come attirare i talenti del futuro

Quali opportunità per i millennial nell'ambito dell'Information Technology? Marco Comastri, General Manager di CA Technologies, interviene sul tema individuando le sfide per la creazione di nuove competenze

Mercato e Lavoro
"Se si esegue una ricerca su Google con i termini millennial -  ovvero i giovani nati tra la metà degli anni Ottanta e i primi anni del Duemila - e lavoro, la rete ci propone una sfilza di articoli d’opinione che suggeriscono come questa generazione sia più pigra, più egocentrica e meno fidata di tutte le precedenti. È però importante tenere presente che molti dei Millennial che oggi entrano nel mondo del lavoro saranno i leader del futuro". E' da queste premesse che parte la rilfessione di Marco Comastri, General Manager di CA Technologies sulle opportunità che il settore tecnologico può offrire alle nuove generazioni e su come attrarre e coltivare i giovani talenti all'interno delle aziende.

"Gli studi suggeriscono che i Millennial rappresenteranno nel 2025 quasi il 75% della popolazione attiva, dice Comastri. Come leader di un’azienda, è nostra responsabilità dare vita a un ambiente in cui i dipendenti di tutte le età possano lavorare assieme in maniera produttiva e in modo collaborativo. All’inizio dell’anno ho scritto un articolo soffermandomi sul perché ritenevo che fosse giunta l’ora di promuovere una leadership responsabile, ora che l’anno volge al termine, alla luce delle tante novità e innovazioni che lo hanno caratterizzato, posso confermare che la promozione del settore tecnologico come luogo di opportunità per i Millennial costituirà sempre più uno dei tasselli più importanti di tale responsabilità.  

Quali sono le sfide per le aziende? "Studi recenti hanno individuato una serie di fattori che devono essere presi in considerazione se si vuole attrarre e coltivare i talenti della generazione dei Millennial. Per attirare e fidelizzare i dipendenti più giovani è fondamentale promuovere i valori aziendali all’interno dell’organizzazione. Le ricerche mostrano, infatti, come i giovani abbiano una sensibilità maggiore verso le cause sociali. Il 76% dei Millennial afferma che le aziende esercitano un’influenza positiva sulla società, pur essendo dell’idea che non stiano facendo abbastanza per alleviare alcuni dei più gravi problemi mondiali"

Dal punto di vista pratico, quindi, quali sono gli obiettivi su cui è bene concentrasi? "Le aziende devono trasmettere alle giovani leve la certezza di poter determinare il proprio futuro e influire sul cambiamento, al di là delle mansioni quotidiane. È ampiamente dimostrato che le aziende genuinamente dotate di un senso e uno scopo tendono a registrare una crescita più sostenuta nel lungo periodo; lo stesso vale per la possibilità di attingere al talento dei Millennial: sei su dieci hanno, infatti, dichiarato di ritenere cruciale la presenza di uno obiettivo da seguire al momento di scegliere un datore di lavoro. ... E' necessario - prosegue Comastri - che gli ambienti di lavoro siano coerenti con le competenze tecnologiche dei giovani lavoratori di ogg tenendo però presente che la dimestichezza con il digitale dei millennial può anche presentare degli inconvenienti, quali una potenziale dipendenza dalle interazioni basate sui social media e la tendenza a privilegiare il multitasking rispetto al problem-solving mirato. Come leader tecnologici, spetta a noi tradurre l’entusiasmo per le tecnologie di consumo in carriere specifiche all’interno del settore.

E' proprio in questo senso che va letto il programma di Responsabilità Sociale “Create Tomorrow di CA Technologies, volto a ovviare al deficit di competenze che minaccia il futuro della tecnologia. "Non ho dubbi che nel 2018 sentiremo ancora commenti negativi sugli atteggiamenti dei Millennial, le aziende dovranno però riuscire a sottrarsi da questo dibattito per focalizzarsi sull’importanza di promuovere organizzazioni inclusive che accolgano i Millennial a braccia aperte.  La Quarta rivoluzione industriale è in rapido avvicinamento e non potrà che rendere più urgente il problema dalla mancanza di competenze; le ricerche più recenti prevedono che nel 2020 mancheranno all’appello circa 700.000 informatici qualificati. Proprio per questo motivo - conclude Comastri - i Millennial hanno molto da dirci sul futuro del mondo aziendale, ed è ora di iniziare ad ascoltarli".
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