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Perché le aziende in crescita licenziano. Il caso NetApp

Pur in un contesto di mercato positivo la società ha deciso di ridurre i costi riducendo di 900 unità il numero di dipendenti a livello globale

Mercato e Lavoro
La chiamano operazione di riallineamento al business, in altre parole rendere sostenibile la crescita dell’azienda rispetto alle prospettive di mercato, ai costi e alla profittabilità. E come sempre accade questo asettico vocabolario finanziario-economico- imprenditoriale nasconde la cruda realtà di una riduzione di posti di lavoro. Questa volta è il turno di NetApp. La società ha infatti deciso di ridurre i costi riducendo di 900 unità il numero di dipendenti, attualmente attestato a 13 mila posizioni. 
L’annuncio è arrivato contestualmente ai risultati dell’ultima trimestrale, complessivamente positivi considerato che a fronte di 1,72 miliardi di dollari si è registrato un profitto equivalente a 174 milioni di dollari, inferiore comunque a quanto guadagnato nell’analogo trimestre dello scorso anno che, a fronte di un identico risultato di fatturato, i profitti erano stati di 181 milioni di dollari. Insomma se i ricavi non aumentano e diminuiscono gli utili le aziende devono riallineare il business.
D’altra parte non ci hanno insegnato che si deve fare di più con meno? Questo è quanto avvenuto per tante aziende dell’Ict nell’ultimo decennio. Negli ultimi cinque anni NetApp ha pressoché raddoppiato il fatturato passando dai 3,3 miliardi di dollari del 2008, ai 6,2 dello scorso anno fiscale.
Nick Coviello, Chief Financial Officer di NetApp ha detto che i risultati dell’ultimo trimestre sono stati buoni e che le prospettive per il futuro sono più che positive. Ma questa affermazione non è in contraddizione con la scelta di operare una riduzione di personale? Evidentemente no, perché le aziende quotate in borsa, quella americana, rispondono a una logica diversa: se i miei profitti sono positivi e riduco il personale vuol dire che sono in grado di rendere ancor più performante la mia società. D’altra parte, quanto accaduto è la risposta di NetApp ai propri shareholder che hanno sinora criticato la società per non avere prodotto negli anni sufficiente valore.
Ad attenuare la negatività (da Wall Street vissuta però con positività) dei licenziamenti  è la notizia di nuove assunzioni, circa 400, che in prospettiva l’azienda intende fare per supportare nuove linee di prodotto, in particolare riferibili all’area del data-management software. Questo significa che un’azienda che vuole rimanere competitiva non può esimersi dal procedere con una certa continuità a una ricomposizione della propria forza lavoro, azzerando posizioni considerate non allineate alla strategia di mercato e acquisendone di nuove adatte a sostenere new business.
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