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Il vantaggio open source nelle soluzioni iperconvergenti

Come ottimizzare l'infrastruttura IT del settore bancario. Il commento di Gerald Sternagl, EMEA business unit manager storage di Red Hat

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Il settore bancario sta attraversando cambiamenti epocali. Entrano sul mercato nuove imprese fintech che offrono servizi innovativi, e sono digitali, veloci e disponibili 24/7. Come sostenere la nuove sfide? Le banche che non hanno fatto investimenti negli anni 2000 si affidano a soluzioni architetturali ormai datate, complesse, inflessibili e costose da gestire. I

La semplificazione e la modernizzazione del data center così come il consolidamento dell’IT rappresentano un modo per potenziare l’efficienza organizzativa e il time-to-market. Ma gli interventi ispirati alla trasformazione e ottimizzazione infrastrutturali devono fare i conti con fatturati in contrazione e i budget IT invariati.

Le istituzioni bancarie che dispongono di reti di filiali sono alla ricerca di opportunità per offrire a queste ultime gli stessi servizi di infrastruttura presenti nel data center centrale, per aumentare l’efficienza e ridurre i costi.

Le agenzie spesso presentano sfide particolari quali capacità di raffreddamento e spazi contenuti e mancanza di personale IT. Le aziende che si trovano in questa situazione richiedono servizi IT potenti, integrarti e scalabili.

Una soluzione iperconvergente indirizza queste sfide integrando le risorse di elaborazione e storage con la virtualizzazione della rete, permettendo alle imprese di gestire infrastrutture distribuite da un luogo centrale affinché gli uffici remoti possano beneficiare di sistemi molti efficienti senza necessitare di un team IT on-site completo e specializzato.

Ci sono due tipologie di soluzioni iperconvergenti: appliance, che combinano hardware e software, e soluzioni completamente software-based. Le prime, generalmente, offrono meno flessibilità e adattabilità per soddisfare esigenze specifiche e di solito non sono open source.

Le istituzioni finanziarie possono evitare la dipendenza da un vendor che adotta un approccio proprietario scegliendo una soluzione iperconvergente open source, oltre a poter godere del più elevato tasso di innovazione assicurato dal maggior numero di sviluppatori che collabora nelle comunità aperte.

I principali componenti di uno stack open source comprendono una piattaforma di virtualizzazione, storage software-defined (SDS), e software-defined networking (SDN), permettendo di gestire in modo efficace una gamma di server e reti. C’è poi un agent-less open source automation framework che effettua le installazioni e le configurazioni in automatico da un luogo centrale.

Un altro vantaggio offerto dalle soluzioni iperconvergenti è la semplicità di gestione. Sono molte le aziende che si affidano a team separati per l’amministrazione di server e storage.
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