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Ibm, è il momento dell’hardware. I PureSystems si arricchiscono con i PureData

Rivisitata l'intera offerta hardware,che sarà sempre più strettamente connessa a quella software, lungo i tre filoni tecnologici su cui si declinerà oggi e in futuro l'offerta: cloud, gestione dei dati e sicurezza. Ne parla Enrico Cereda, Enrico Cereda, Vp, Systems & Technology Group Ibm Italy.

Tecnologie
Il 2012 è stato e continuerà essere un anno importante per la direzione hardware di Ibm. Sono numerosi gli annunci che si sono succeduti fino ad oggi. Lo scorso aprile sono stati annunciati i sistemi integrati PureSystems, a giugno è stata la volta di un aggiornamento della componente storage low end, il 28 agosto – in anticipo sulla roadmap – i nuovi sistemi mainframe System Z e oggi è la volta di annunci nell’area high end relativi a sistemi Power e storage e e dell’arricchimento dei sistemi PureSystems”, dichiara Enrico Cereda, vice president, Systems & Technology Group Ibm Italy in un recente incontro.
L’offerta di per sé non cambia; si tratta di una rivisitazione dei prodotti che, nella logica Ibm, tendono a essere sempre più collegati alla componente software per accrescere il valore della proposizione. I laboratori hardware e software lavorano in modo congiunto e collaborativo per creare un’abbinata di valore. Il manager dettaglia meglio le novità.
ibm-il-momento-dell-hardware-i-puresystems-si-arri-3.jpgL’ultima, in ordine temporale, è il sistema PureData, terzo membro della famiglia PureSystems, che, con cadenza bimestrale arriva dopo i sistemi PureFlex – per la parte infrastrutturale - e PureApplication – per gestire ambienti applicativi - e nel disegno Ibm eleva il livello verso il software andando a coprire tutti gli aspetti della gestione dei dati.
Sono state ,inoltre,  annunciate alcune novità software per il mainframe Z Enterpise EC12 System presentato lo scorso agosto, sistema di cui già due clienti italiani si sono dotati.
In ambito Power Systems si collocano i nuovi server Power 770 e 780 equipaggiati del nuove processore Power 7+, che ne incrementa la velocità di oltre il 40%. “Ibm detiene la leadership in quest’ambito, soprattutto in Italia con un market share del 65%. Sono sistemi ideali per gestire il cloud e gli analytics, dotati di nuovi prodotti di virtualizzazione, tool e funzionalità integrate con il processore”, afferma Cereda.
Nel comparto storage invece trova posto la nuova macchina high end DS 8870, che rimpiazza il modello precedente DS 8800 e consente di avere un incremento di velocità tre volte superiore. In quest’ambito Ibm Italia, prima in Europa, ha già firmato tre contratti, in anticipo sulla disponibilità della macchina prevista a fine anno.
Sono tutti prodotti, che, come spiega Cereda, sono stati sviluppati su suggerimento dei clienti appartenenti all’’inner circle’, con cui Ibm si confronta e prende spunto per lo sviluppo della propria offerta. Nelle aziende Ibm rileva un importante ‘statement’: “Per la prima volta negli ultimi anni l’IT non è più vista come costo, ma come vero vantaggio competitivo, leva per guidare il cambiento. Da una survay condotta su un campione di 1.700 Ceo a livello mondiale, infatti, risulta che il 71% di essi vede la tecnologia come la principale arma di crescita”, riferisce Cereda. Per contro, solo il 20% dei ritiene di avere data center pronti ad affrontare il cambiamento. Tutti elementi che Ibm ha preso in considerazione nel lanciare settimana scorsa lo Smarter Computing v.3, un’agenda messa a punto con i clienti che poggia su tre direzioni tecnologiche, lungo cui si declinerà la proposta Ibm presente e futura: cloud computing – il paradigma che consente alle aziende di muoversi in un contesto di flessibilità; gestione dei dati  - i  dati crescono in modo esponenziale e sono sempre più destrutturati, occorre quindi capire come utilizzarli e gestirli al meglio per creare informazioni utili al business; sicurezza – il commercio elettronico e il mobile commerce tendono ad affermarsi sempre più. La sicurezza va oltre l’antivirus e diventa sempre più sicurezza logica”. 

[tit:Tecnologie in evoluzione]
Il focus è oggi puntato sul nuovo elemento della famiglia PureSystems, sistemi che Cereda nel presentarli ad aprile ha definito: ”sistemi destinati a cambiare i paradigmi dell’IT, che porranno  Ibm a distanza siderale dai più accesi concorrenti”.
Si tratta di sistemi con alle spalle due anni di ricerca e 2 miliardi di dollari di investimento, esempio concreto di una combinazione di hardware e software fortemente integrati al fine di rendere ai clienti più semplice la gestione e la fruizione dell’IT. “Rispondono alla necessità di semplificare l’interno ciclo di vita dell’IT, riducendo costi e tempi. Sono integrated by by design, built-in expertise, votati alla semplificazione, costruiti per il cloud”, dice Giovanni Calvio, manager proveniente dal comparto storage, e oggi alla guida del team di 16 persone costituito lo scorso luglio che segue i PureSystems, a cui spetta declinare l’offerta.
PureFlex, la prima famiglia presentata, rappresenta la componente più infrastrutturale mentre PureApplication quella più applicativa integrata con la componente Webpshere e Db2 con una funzione Saas e Paas.
ibm-il-momento-dell-hardware-i-puresystems-si-arri-4.jpgI nuovi PureData sono sistemi sviluppati per la gestione dei dati. “Oggi le sfide da affrontare sono quelle dei Big Data: aumentano il volume, la velocità e la varietà dei dati che devono essere gestiti e trattati al meglio”, afferma Calvio.
Sono sistemi ottimizzati per trattare transazioni e analytics che si dividono in tre modelli, a seconda del tipo di applicazione da trattare: System for Transactions – per esempio per applicazioni di tipo e-commerce; System for Anaytics – per applicazioni del tipo Customer Analysis – qui si innesta la tecnologia dell’acquisita Netezza; System for Operational Analytics – una situazione a metà tra il transazionale in real-time e l’analitico come, per esempio, il rilevamento di frodi in real-time.
Come per tutta l’offerta Ibm, anche i PureSystems, sono prodotti che ben si prestano ad essere portati sul mercato puntando sulla collabrorazione coi partner: “La nostra sfida è lavorare sempre più con Isv e system integrator, realtà capaci di influenzare le decisioni dei clienti proprio perché ne conoscono a fondo le caratteristiche”, sottolinea Cereda.
Calvio racconta che in ambito PureSystems sono 8 le pesone del suo team che seguono il canale oggi costituito da 40 Business Partner selezionati. Sono, inoltre,  30 i BP certificati, 6 i demo box installati (altri 10 sono in pipeline per il quarto trimestre 2012), decine gli eventi gestiti direttamente o supportati dai distributori (Computer Gross, Tech Data e V-Valley); 9 gli Ibm Demo Day oggi in agenda in diverse città, 5 gli ISV italiani (170 nel mondo) che hanno applicazioni certificate “Ready for PureSystems" e altri già in pipenline.  

[tit:Pianeta maibm-il-momento-dell-hardware-i-puresystems-si-arri-1.jpginframe]
z EC12 è uno dei primi sistemi a eseguire applicazioni di transaction processing e di business analytics su un’unica macchina, permettendo alle imprese di ricevere e analizzare i dati in tempo reale. “Ibm System z è la sintesi della strategia di Ibm, con 40 anni di storia alle spalle”, dichiara Andrea Negro, System z Platform Leader, Ibm Italia.
Negro nel presentare la piattoforma in dettaglio, illustra anche due innovazioni specifiche che “spingono ancora più avanti le caratteristiche del mainframe”: zAware è un sistema intelligente che apprende il funzionamento della macchina, guarda tutti i log, intercetta i possibili problemi che potrebbero diventare bloccanti. Agisce nell’ottica di prevenire i problemi e nel caso accadano agire tempestivamente per rivolverli; FlashExpress agisce integrando un nuovo livello di memoria sulla macchina basato sullo stato solido.
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