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Rsa, il 2012 dell'industria della sicurezza

Il Ceo di Rsa Art Coviello esprime il proprio parere in merito al futuro e alle prospettive del mercato della sicurezza.

Tecnologie
Qual è il futuro dell'industria della sicurezza? Quali sono le prospettive per questo settore in una realtà come quella odierna in cui occorre fare i conti ogni giorno con minacce persistenti, avanzate e intelligenti?
Art Coviello, ceo di Rsa, Security Division di Emc, risponde a tali interrogativi esponendo il suo punto di vista.
Allo stato attuale, la situazione è certamente complessa e tale fattore è emerso in tutta la sua gravità nel corso dei famosi attacchi ad alcune aziende accaduti nell'anno appena trascorso, come quelli alla stessa Rsa, a Sony, Epsilon e Google.
Per Coviello: "Le aziende di tutto il mondo hanno ora a che fare con un numero incredibile di informazioni digitali. Anche la velocità con la quale si condividono queste  informazioni è supersonica – trainata da applicazioni basate sul web, dispositivi mobili , social network e cloud computing. Di conseguenza, siamo tutti interconnessi più che mai".
Secondo il ceo di Rsa questo tipo di apertura verso le infrastrutture di computing sta certamente creando grandi opportunità per la collaborazione, la comunicazione e l'innovazione, ma allo stesso tempo favorisce il nascere di nuove vulnerabilità facilmente penetrabili da cyber criminali, hacktivisti e nation-state che sfrutterebbero le lacune nella sicurezza create dalle tecnologie.
Sicuramente il clamore che si è creato intorno agli attacchi del 2011 ha fatto sì che l'obiettivo per questo 2012 possa essere la focalizzazione delle aree fondamentali da migliorare e innovare.
Coviello spiega inoltre come una maggiore consapevolezza della situazione possa risultare fondamentale nell'individuare e nello sconfiggere i cyber-attacchi: "L'industria necessita di framework migliori per condividere le informazioni sulle minacce e rafforzare la sicurezza di tutte le parti interconnesse. Nelle mie conversazioni dei mesi scorsi, la richiesta generale è che il pubblico e il privato collaborino ad un framework comune per condividere in modo dinamico e rapido le informazioni. Oggi gli aggressori sono più abili rispetto ai loro bersagli  nella condivisione dell'intelligence in tempo reale. Ovviare a ciò dovrebbe essere una priorità assoluta nel 2012".
I budget di sicurezza delle aziende saranno spostati dalle tradizionali tecnologie di prevenzione a quelle di rilevamento studiate per limitare l'esposizione e mitigare i rischi derivanti dalle minacce: "La diffusione di desktop virtuali crescerà quando le aziende cominceranno a proteggere gli endpoint. E il tasso di adozione di tecnologie quali i token decollerà nel momento in cui le aziende troveranno nuovi modi per proteggere informazioni sensibili e regolate" dichiara il numero uno di Rsa.
Alla luce di tutto ciò, si rivela fondamentale investire nella formazione di una forza lavoro addetta alla sicurezza, competente e in grado di garantire una continua innovazione.
Estremamente importanti, inoltre, saranno gli interventi dei Governi di tutto il mondo, che stanno già rendendo la cyber security una priorità sia come problematica di sicurezza nazionale, sia economica.
Coviello cita l'esempio degli Stati Uniti: "In questi primi mesi dell'anno, il Senato dovrebbe promulgare una normativa che disciplini lo scambio di informazioni sulle minacce web tra governo e industria, mentre si prevede che il Governo Federale spenderà, a protezione dei propri sistemi di difesa, oltre 13,3 miliardi di dollari in iniziative legate alla sicurezza entro il 2015".
Il 2012, secondo le previsioni di Coviello, sarà l'anno in cui la gestione della sicurezza incontrerà i big data – generati dagli sviluppi nello storage dei dati, potenza di calcolo e analisi: "Credo che per l'industria il 2012 sarà l'anno della solidità  e dell'adattamento. La nostra esperienza di quest'anno ci ha resi senza dubbio più forti  e più furbi. La nostra società ha compiuto progressi inimmaginabili nel corso degli ultimi 20 anni grazie agli avanzamenti nell'information technology. È nostra responsabilità sostenere questi progressi mediante un mondo digitale a prova di criminali".
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