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Oracle, è ora di partire con il Cloud Computing

Nel corso di Oracle Fusion Middleware 11g Forum, in scena a Milano, Andrew Sutherland, Senior Vice President Middleware di Oracle Emea, ha suggerito di intraprendere oggi il percorso verso le architetture di Cloud Computing.

Tecnologie
Nella giornata milanese di Oracle Fusion Middleware 11g Forum, tenutosi ieri a Milano, Andrew Sutherland, Senior Vice President Middleware Business, Oracle Emea ha illustrato come Oracle sia in grado di guidare i clienti nel percorso di adozione del Cloud Computing. Oggi non domani. "Partire oggi nell'intraprendere un percorso cloud è molto importante; per le aziende, significa ridurre i costi ma soprattutto ragionare in un'ottica di business".
oracle-e-ora-di-partire-con-il-cloud-computing-1.jpgSingolare il punto di partenza dello speach del vice president Oracle: la generazione Y, ovvero i nativi digitali, coloro che si collocano in una fascia di età che sta al di sotto dei 29 anni (nati dal 1982 in poi), che hanno aspettative diverse rispetto alle tecnologie e che rappresentano gli utenti di oggi, ma, soprattutto di domani... Vogliono una tecnologia integrata, flessibile, connessa e facile da usare...non solo a livello personale ma anche in azienda. Una tecnologia che in termini aziendali deve però avere anche caratteristiche di adattabilità, collaborazione e predicibilità. Si potrebbe dire: non proprio quello che le aziende mettono a disposizione oggi. Quando si è ancora alle prese con differenti silos, connessi in modalità punto a punto è difficile pensare a passaggi quali la standardizzazione, il consolidamento e l'erogazione dell'IT in modalità on demand. Ma è quella la prospettiva con qui guardare oggi al Cloud Computing, il paradigma che sulla carta offre le tecnologie che piacciono alla generazione Y. L'orientamento alla riduzione dei costi rimane importante ma ha una valenza tattica; è invece importante attribuire al Cloud Computing una valenza più strategica che concepisce le  infrastrutture in modo differente, secondo una logica di riconfigurazione dinamica che risponde alle necessità di business.
E' questa la nuova prospettiva in cui va visto il Cloud Computing secondo Oracle, che si snoda lungo quattro paradigmi:
- strutturare e allocare le risorse IT. "Il cloud computing va oltre la semplice virtualizzazione e il consolidamento dell'infrastruttura; significa riallocare le risorse in modo dinamico...e la Service Oriented Archietecture diventa un elemento abilitante il Cloud"...
- costruire applicazioni e gestire i processi di business. E' in quest'ambito che si colloca la suite Oracle Fusion Middelware, in cui le differenti applicazioni utilizzano uno strato di servizi comune. 
- favorire la collaborazione e sviluppare interfacce – Significa far sì che i servizi IT siano riconfigurabili per collaborare in una logica di user engagement platform.
- gestire e rendere sicura l'infrastruttura. Oracle Weblogic  Server è una componente fondamentale.
Da parte sua Oracle pensa di poter giocare un ruolo di primo piano in questo contesto. Lo fa mettendo in campo un'offerta completa, che combina le componenti hardware (di derivazione Sun) e software in un unico stack integrato, a cui affianca elementi di governance e gestione. Un insieme di elementi infrastrutturali su cui si innestano le componenti applicative e di middleware che insieme a componenti di gestione rappresentano l'offerta per aiutare le aziende a intraprendere il viaggio del cloud computing.
Mattoni chiave dell'offerta sul fronte hardware, che vedono il Cloud Compuing declinarsi in una logica di Platform as a Service, sono le componenti Exalogic ed Exadata. "Da quando è stato annunciato Exadata sta ottenendo ottimi risultati. Si pensi che quattro delle prime cinque banche italiane lo utilizzano come componente dei loro sistemi informativi", interviene Sergio Rossi, amministratore delegato della filiale italiana, che ha aperto il Forum.
La risposta softtware per il cloud computing prende forma nella componente Oracle Fusion Middleware 11g. Essa contempla molte  componenti software – data integration, Business Process Management (Scm, Erp, Hcm,...) – Soa governance, Soa Suite, security.
"Uno stack così concepito - completo, integrato e aperto -  risulta più flessibile di tanti livelli di hardware e software isolati, e inoltre è più facile da manutenere, gestire e ha costi decisamente più bassi. Consente di ragionare in un'ottica di consolidamento e standardizzazione della piattaforma" enfatizza Sutherland.
E il Forum è stato anche un momento per scoprire come ottimizzare l'utilizzo delle risorse e scalare le applicazioni mission-critical con Oracle Exalogic Elastic Cloud, la macchina middleware per ambienti Cloud completi in grado di promuovere l'erogazione di servizi condivisi nelle reti cloud private e pubbliche conformi a criteri di governance coerenti e adattare le applicazioni e ridistribuire dinamicamente i processi in risposta al mutare delle condizioni di business, garantendo la sicurezza e assicurando la conformità normativa anche nel cloud.
A giorni, per l'esattezza il prossimo 15 luglio, una ‘Exalogic machine' sarà disponibile anche presso l'Exalab di Technology Reply, il 1 laboratorio in Italia coon macchine Exadata. E proprio Tecnology Reply, dal 1996 parter di Oracle e oggi Platinum partner, con sette specializzazioni all'attivo e una focalizzazione specifica sulla progettazione di soluzioni Soa realizzate utilizzando tecnologie Oracle, ha presentato ieri a case history  RA.MO.NE, una soluzione basata su Oracle Fusion Middleware per la modellazione della rete ferroviaria (un modello logico costruito al di sopra della rete fisica), la definizione dell'offerta commerciale (banca dati orario e simulazioni dell'offerta)il monitoraggio della circolazione dei treni (attraverso tool grafici e una mappa interattiva). "Una piattaforma complessa in cui si inseriscono ceontti di real-time, integrazione spinta con sistemi esterni, simulazione e pianificazione...che siamo riusciti a gestire grazie all'utilizzo del prodotto Oracle Fusion Middleware nelle sue diverse componenti", ha spiegato Giuseppe Rossini, di Partner Technology, Reply.  
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