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Oracle Italia spiega le novità di Oracle Open World

A livello di prodotti e applicazioni, la principale novità riguarda il lancio di Fusion Applications, la proposta di Oracle per la costruzione di un ambiente software completo, integrato, scalabile, flessibile e altamente performante.

Tecnologie
Oracle Open World, che si tiene annualmente a San Francisco, è l'evento clou di Oracle a livello mondiale. La vetrina in cui il vendor espone i suoi nuovi gioielli e il palco dove svela strategie e traccia scenari futuri. Tra i principali annunci di questa edizione, chiusasi lo scorso settembre: una nuova macchina, Exalogic, pensata come "un ulteriore passo avanti rispetto a Exadata", che , peraltro, viene potenziata con una nuova versione, più performante e sicura grazie all'integrazione direttamente nel chip del software per la sicurezza; un nuovo Oracle Linuxun nuovo server Sparc; una nuova release (l'undicesima) di Solaris. E, soprattutto, il lancio di Fusion Applicatoracle-italia-spiega-le-novita-di-oracle-open-worl-1.jpgions, attese per il 2011. Sono novità che la casa americana ha presentato alla stampa italiana proprio di recente.
Con l'occasione, sono stati anche presentati i risultati che la nuova Oracle ha conseguito negli ultimi mesi, a seguito della fusione con Sun (operativa, nel nostro paese, dallo scorso giugno).
"C'era molto scetticismo – ammette Sergio Rossi, Presidente di Oracle Italia, nella sua introduzione – riguardo le possibilità di Oracle di arrivare ad una fusione soddisfacente con Sun.
Ebbene, basta guardare i risultati economici per capire come sono andate le cose".
Se il fatturato relativo all'anno fiscale 2010 (che per Oracle terminava con il mese di maggio, e comprendeva tre mesi con Sun) segnalava un fatturato di 26,8 miliardi di dollari, le previsioni per l'anno fiscale in corso superano i 30 miliardi. "Tra giugno e agosto è stato realizzato un fatturato di 7,5 miliardi di dollari, prosegue Rossi. Basta moltiplicare per quattro, il numero dei trimestri, per capire come andranno le cose. E occorre tenere presente che questo trimestre comprende il mese di agosto, tradizionalmente di gran lunga più basso della media".
Missione compiuta, si potrebbe quindi dire.


[tit:Verso le Fusion Applications] 
In termini di prodotti e applicazioni, la principale novità riguarda il lancio di Fusion Applications, la proposta di Oracle per la costruzione di un ambiente software completo, integrato, scalabile, flessibile e altamente performante. "Il risultato di ben cinque anni di lavoro", afferma Luisa Arienti, Country Leader Applications in Italia. "Fusion Applications – racconta Arienti – raccoglie e integra i punti di forza e le principali caratteristiche dei diversi software che compongono il mondo Oracle. È stato sviluppato seguendo le indicazioni delle aziende clienti".
oracle-italia-spiega-le-novita-di-oracle-open-worl-2.jpgI clienti di Oracle in tutto il mondo (nessuno in Italia, però) hanno contribuito alla costruzione di Fusion Applications indicando quali fossero le loro necessità, i punti di forza, i punti da migliorare, e testando anche le soluzioni e le applicazioni. "Si tratta dell'inizio di una nuova era", secondo i dirigenti italiani di Oracle. Si basa su quattro settori diversi: Business Applications information Driven (business intelligence built-in); basata su Middleware standard, non proprietario e Soa based; Social networking e collaboration built in e, infine, SaaS Ready. "Il software non cambia, è sempre lo stesso – chiarisce Luisa Arienti - ma la divisione in quattro settori consente alle aziende di modellare il sistema secondo le necessità del momento".
Caratteristica base di Fusion Applications è l'alto livello di flessibilità, scalabilità e integrabilità che la casa di Redwood ha voluto dare al prodotto, e che si riflette nel 'percorso' che Oracle indica per la sua adozione da parte delle aziende. "Ci sono tre possibilità per adottare Fusion Applications nel proprio sistema, pensate per adattarsi alle diverse necessità di un'azienda, ai suoi piani di sviluppo, che possono anche variare nel tempo, e di questo vogliamo tenerne conto". Queste tre possibilità sono: la continuità (per quei clienti che dispongono già di applicazioni Oracle, consiste nell'aggiornamento all'ultima versione di quanto si ha già in casa); la coesistenza (vengono aggiunti dei moduli delle nuove Fusion Applications alle applicazioni esistenti in azienda) e, infine, l'adozione dell'intera suite. Fusion Applications, come detto, è il risultato dell'integrazione di tutti i software e applicazioni presenti nel mondo Oracle e che derivano dalle oltre 70 acquisizioni fatte nel corso degli ultimi dieci anni. "Ma non si tratta di una macedonia. Al contrario, qui ogni singolo componente è perfettamente integrato con tutti gli altri, ha un suo posto ed un suo ruolo preciso. Come in un puzzle". Cinque anni di lavoro, dicevamo. "Cinque anni di sforzi e di investimenti", ripetono all'unisono i dirigenti di Oracle Italia. "Ogni anno, Oracle investe 4 miliardi di dollari in attività di ricerca e sviluppo, per costruire un'IT che sia, per le aziende, fonte di nuove opportunità e di innovazione ", ha detto con malcelata soddisfazione Sergio Rossi, amministratore delegato.
Le novità non si fermano a Fusion Applications, come abbiamo visto. Si segnala l'arrivo di Exalogic Elastic Cloud, la nuova macchina - disponibile dal prossimo gennaio - che, secondo Oracle, rappresenta lo sviluppo di Exadata, in commercio da diversi mesi con ottimi risultati. Una macchina costruita per il cloud, come recita anche lo slogan che l'accompagna: Cloud in a Box, il cloud in una scatola. Exalogic è, nelle parole di Sergio Esposti,  Country Leader Oracle Server and Storage Systems, Oracle Italia: "l'unica Middleware Machine integrata, con un hardware ed un software pensati, disegnati, progettati e costruiti per lavorare insieme". Questo non significa che Exadata venga abbandonata. Al contrario, arriva una nuova versione – Database Machine X2-8 – dotata di processori 50% più potenti rispetto alla versione precedente. Soprattutto, dotata di un sistema di sicurezza integrato direttamente nei chip, "in modo da consentire l'azzeramento dei tempi di risposta in un ambiente come il cloud".

[tit:Dimensione Cloud]
Cloud, ancora cloud, tutto ruota intorno al cloud, "infrastruttura di macchine virtuali che erogano servizi in maniera flessibile", nella definizione di Oracle. Tutto qui? No, perché la visione del cloud che ha la casa americana – e che la differenzia, per esempio, da Amazon - è che il cliente si può installare un'infrastruttura cloud anche all'interno del proprio firewall e della sua rete. E il Il mondo dell'open source: Linux RedHat, MySQL, Solaris, in subbuglio in questi mesi, da quando è partito il processo di fusione di Oracle con Sun. Oracle Linux rappresenta il primo passo per uno 'sganciamento' da RedHat? "No, non stiamo prendendo strade diverse", risponde Enrico Proserpio, responsabile tecnologico delle forze di prevendita. Anche se la stessa casa di Redmond definisce Oracle Linux come "la versione Oracle di Red Hat", il suo lancio sarebbe dovuto alla necessità "di sviluppare alcune componenti e librerie necessarie per Exadata, Exalogic, che vanno ad aggiungersi a quelli esistenti per una migliore integrazione con le nuove macchine". Viene comunque confermato il supporto anche agli utenti Red Hat. MySQL e Solaris? Nuove release in vista per entrambe. "MySQL verrà dotato di una potenza cinque volte maggiore di quella attuale", dice Sergio Esposito, Country Leader Systems. Per quanto riguarda Solaris, "dopo sei anni verrà lanciata una nuova release, la 11, a conferma del nostro impegno su questo fronte".
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