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Axiante: nel 2010 Crm e data warehouse, con un occhio alla virtualizzazione

A quasi quattro anni dall'avvio delle attività in Italia la società procede positivamente nel mercato della consulenza IT nelle aree della Business Intellingence e del Corporate Performance Management. Estendendosi anche a Erp e Crm. Romeo Scaccabarozzi, presidente della società, è ottimista sul futuro.

Tecnologie
Nel 2006 un team di professionisti con alle spalle esperienze ventennali in aziende multinazionali del panorama ICT, ha dato vita ad Axiante, realtà italiana di consulenza informatica, specializzata in aree applicative quali la Business Intelligence e il Corporate Performance Management. La sociètà si muove in Italia e all'estero riportando buone performance. ImpresaCity ha chiesto a Romeo Scaccabarozzi, presidente della società,  di fare il punto della situazione societaria, calandola nel contesto di mercato in cui opera.  

In un momento di mercato di forte criticità Axiante si muove in controtendenza nella consulenza in ambito di Business Intelligence e Corporate Performance Management. Quale la chiave del successo societario?
   
Nel suo quarto anno di attività Axiante è una realtà che continua a crescere. Uno dei motivi per cui riesce a controllare e bilanciare il risultato economico è dovuto al fatto di operare direttamente con le aziende. Per intendersi Axiante non fa né ‘body rental', né prende lavori in subappalto. Tutto ciò significa avere un controllo diretto di cosa le aziende, i clienti e lo stesso mercato vogliono fare adesso e nel prossimo futuro. Al contrario le aziende che fanno ‘body rental' od operano in supporto ad altre aziende dipendono da queste ultime.
axiante-nel-2010-crm-e-data-warehouse-con-un-occhi-1.jpgSono numerose le realtà italiane che adottano un modello di ‘catena lunga' in cui si riconoscono figure quali: cliente, prime contractor, subfornitori, ecc. E' un modello tipico del mercato italiano, non solo dell'IT, che prevede tante piccole aziende a supporto di una grande. Oggi la la crisi ha colpito e coinvolto soprattutto queste aziende, che si sono trovare nella condizione in cui alcuni clienti, dovendo tagliare i costi hanno riportato al proprio interno progetti, processi e attività. Axiante, non essendo in questo flusso, ma andando direttamente sul cliente, non ha subito grossi scossoni.
Un altro motivo che spiega il buon andamento dei Axiante è dovuto al fatto che opera con aziende di grandi dimensioni  e circa la metà dei progetti li realizza al di fuori dall'Italia. E questo le permette di non essere influenzata in modo pesante dalle dinamiche negative del mercato italiano. C'è da dire che anche all'estero la situazione non brilla, però operando su più paesi Axiante riesce a raggiungere una situazione più stabile.
Nel corso degli anni siamo passati da un organico di 30 a circa 50 persone. Axiante sta assumendo regolarmente 1-2 persone al mese. Sta inoltre siglando un accordo con il Politecnico di Milano per reclutare giovani laureati. Sinora ci siamo orientati verso figure senior; in realtà c'è anche necessità di linfa giovane. Axiante lavora su progetti e tematiche nuove e i giovani sono più predisposti all'innovazione, tema molto caro ad Axiante, che in "managing innovation"  ha proprio il suo payoff. 

Quali principali dinamiche rilevate nell'ambito della consulenza applicativa?
Notiamo l'interesse a esternalizzare parte del servizio; le aziende hanno bisogno di ridurre i costi al proprio interno e quindi portano all'esterno alcune attività, ricorrendo all'outsourcing. Nell'ambito applicativo significa fare Ams (Application Management Services, la m sta anche per maintanance); in quest'area Axiante negli ultimi sei mesi ha stimolato diverse opportunità, che in alcuni casi si sono trasformate in progetti completi. Si tratta per lo più di progetti di gestione del sistema di Corporate Performance Management (CPM), di Business Intelligence (BI) e di Customer Relationship Management (CRM) delle aziende clienti. 

[tit:Una ricerca su vendite, marketing e controllo di gestione]
E quali tendenze osserva Axiante nelle aree di riferimento e negli ambiti funzionali indirizzati?
In riferimento a questo argomento Axiante proprio di recente ha effettuato una ricerca per capire la percezione degli Ict manager di aziende italiane di taglio medio-grande su alcune aree applicative quali: vendita, marketing e controllo di gestione. Al direttore dei sistemi informativi Axiante ha posto domande più di tipo funzionale e business che tecnologico per comprendere come è coinvolto nelle problematiche aziendali e nelle esigenze dei reparti che la divisione IT dovrebbe servire. La ricerca è risultata utile perché ha fornito una panoramica del coinvolgimento del Cio aziendale su queste tre aree trasversali a tutte le tipologie di aziende.
Tra gli spunti interessanti emersi, per esempio, vi è il fatto che in Italia non si ha l'abitudine di fare il benchmark rispetto alle aziende concorrenti. E' questa una mancanza forte; significa non effettuare un confronto con dati certi. Guardando al mercato italiano che è abbastanza fermo, senza grossi boom ed espansioni, se un'azienda incrementa il fatturato e la base clienti o al contrario perde fatturato e clienti vuol dire che lo ha fatto sottraendoli o passandoli ai concorrenti. Per questo è importante tenere sotto controllo il fenomeno, per capire anche il grado di fidelizzazione del cliente.
Da un punto di vista più tecnologico, invece, Axiante ha rilevato che molte aziende che hanno investito nel data warehouse circa cinque anni fa stanno pensando di rivedere questa tecnologia nei prossimi 18 mesi. Ben l'80% del panel ha detto che questo sarà un tema dove confluirà l'investimento nel corso del 2010 e agli inizi del 2011. E, di conseguenza, Axiante si focalizzerà anche su quest'area con progetti di revisione della piattaforma di data warehouse. 

Cosa è emerso nell'ambito del controllo di gestione?
Un tema strategico che si ripresenta ogni anno è quello della pianificazione e del budget. Pianificare le attività che l'azienda dovrebbe fare nei prossimi 12-18 mesi richiede lo sviluppo di un piano dettagliato; è un momento di verifica che coincide con la pianificazione di investimenti o tagli. Si tratta di un'altra area dichiarata di estremo interesse. Siamo nei primi mesi del 2010 e molti dei progetti che Axiante sta discutendo per i prossimi mesi sono proprio nell'area del budget. Si tratta di sviluppare applicazioni che devono essere pronte per l'estate; è un fenomeno stagionale. 

[tit:Bi e non solo]
La Business Intelligence è tra le priorità degli IT manager anche quest'anno. E' entrata maggiormente nelle maglie dell'azienda, distribuendosi a un numero maggiore di utenti?
La diffusione all'interno dell'azienda della BI è figlia del fatto che ci siano progetti di successo. Se i primi progetti all'interno dell'azienda sono di successo e il budget lo rende possibile, la BI si fa più pervasiva e diventa più democratica, non solo ad appannaggio di pochi. Quando la BI non riesce in questo intento spesso la causa è da attribuire al fatto che non si è valorizzato al meglio l'investimento fatto. Non è un aspetto tecnologico, a volte può essere di tipo economico per mancanza di budget, ma la vera causa del blocco o dell'espansione è dovuta al successo del primo progetto, quello pilota. Come detto, se è di successo il progetto pilota, si procede con l'espansione, perché BI vuol dire dare informazioni per poter prendere le decisioni. E se è circoscritta a pochi non serve a molto, deve essere distribuita al massimo numero di utenti. Tra l'altro il costo unitario del software è sceso notevolmente e questo fatto può facilitare  anche la distribuzione del software di BI.

Oltre alla BI e al Cpm un passo  logico è muoversi verso gli ambiti dell'Erp e  del Crm. Quale strategia adotta Axiante in questi contesti?
Nell'ambito Erp Axiante sta lavorando su progetti di assessment. In un momento di estrema attenzione ai costi la tendenza è quella di non buttare via niente e sistemare ciò che si ha già in azienda. Ad Axiante le aziende chiedono una valutazione dell'investimento fatto in ambito Erp e dell'uso che se ne sta facendo. Non progetti di Erp quindi ma progetti di assessement di Erp su piattaforma Sap. Axiante fornisce un parere dettagliato di esperti che non hanno partecipato al progetto inziale e quindi non hanno niente da difendere. Sono tutte attività di miglioramento, non di sostituzione. Lo studio porta alla stesura di un documento dettagliato relativo all'Erp aziendale - punti di criticità, aree di miglioramento, ... - da sottoporre al management.
Sul Crm, proprio dalla ricerca svolta da Axiante, si evince che le aziende devono fidelizzare maggiormente il cliente e confrontarsi con i concorrenti; è per questo che il Crm è una delle aree di interesse di Axiante per il 2010.  

L'idea di agevolare attività di rottamazione del software applicativo, come chiede Assinform alle istituzioni, le sembra possa contribuire a una ripresa del settore software?
Quella della rottamazione è un'idea interessante, dove è stata applicata ha innescato forti incrementi. In generale l'Italia non brilla per dinamismo negli investimenti nel software. La crisi ha tagliato molti investimenti, quindi iniziative di questo tipo, che puntano alla defiscalizzazione, possono sicuramente aiutare…La rottamazione però non fa comprare più prodotti, li fa acquistare in quel momento; non si sposta il volume, si sposta il tempo, si anticipa cioè un acquisto che si tendeva a riinviare. E' un metodo per far ripartire subito un mercato che è fermo, che può dare una mano alla ripresa. 

Sovente ha sottolineato la difficoltà di fornitori e clienti a parlare lo stesso linguaggio. E' cambiato qualcosa su questo fronte?
Ciò che si nota è che proprio perché c'è una forte attenzione alla spesa è evoluto anche il linguaggio dei fornitori, che devono essere più precisi nel formulare le proposte e più concreti. In questi 6-9 mesi le buttate approssimative non hanno attecchito, quindi le aziende intelligenti usano un linguaggio comprensibile all'interlocutore.  

Come si pone Axiante di fronte all'affermarsi del nuovo paradigma del cloud computing?
Le basti dire che nelle ultime assunzioni societarie si dice che Axiante è anche specialista  nell'ambito della virtualizzazione. Pur essendo nato come consulente nell'ambito applicativo oggi si trova di fronte a fenomeni che tutte le aziende, dalle grandi alle piccole, stanno osservando e valutando. Di conseguenza noi come consulenti dobbiamo essere pronti a recepire i trend del mercato, prima delle aziende clienti. E, dovendo lavorare con aziende che stanno virtualizzando le infrastrutture ci siamo attrezzati anche in quest'area. Lo stesso vale per il cloud computing. E' un fenomeno importante e Axiante vuole  stare al passo, capire la tematica fino in fondo. In concreto per adesso abbiamo reclutato esperti che vorremmo che entrassero a far parte della nostra squadra. Alcuni clienti che già lavorano con noi ci hanno chiesto di soddisfare le loro necessità in questo contesto. Siamo reativi, non proattivi.
Il tema della virtualizzazione e del cloud computing, dettato da esigenze delle aziende clienti, non è in discussione, si farà. E Axiante ci sarà.  
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