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Dassault Systèmes, innovazione sociale nel Plm

Si è appena chiuso l'European Customer Forum 2009 organizzato da Dassault Systèmes a Parigi. I punti cardine sono stati il lancio della versione V6R2010x della piattaforma Plm, l'innovazione sociale e la sostenibilità.

Tecnologie
L'European Customer Forum 2009 di Dassault Systèmes tenutosi a Parigi si è appena concluso. L'evento di quest'anno non si è concentrato solo sulle tecnologie IT ma è andato oltre, mostrando metodi, processi e strutture organizzative che hanno un'influenza decisiva sul ciclo di vita del prodotto. Non a caso la conferenza aveva come target primario i decision-makers del settore automotive, ingegneristico ed energetico.

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L'European Customer Forum, considerato il più importante evento per i clienti europei di Dassault Systèmes, anche quest'anno si è svolto davanti ad un pubblico proveniente da tutto mondo. Gli interventi, case history e workshop sono stati molteplici ma accomunati da un unico fine: mostrare cosa il futuro riserva per l'industria e per la società.
Nel dettaglio le 110 sessioni e i 30 espositori hanno risposto alle più recenti sfide in ambito industriale, condividendo esperienze riguardanti le soluzioni aggiornate di Dassault Systèmes. Tra i partner che sono intervenuti ricordiamo Renault, Sony Ericsson e Ibm, di cui Dassault ha appena acquisito parte del comparto vendite.
Il convegno ha visto il lancio di una nuova versione della Plm Platform di Dassault Systèmes, esattamente la V6R2010x. Con la nuova release l'azienda ha voluto aggiungere delle nuove caratteristiche alla sua piattaforma di Product Lifecycle Management, supportando anche le nuove strategie di Innovazione Sociale abbracciate da Dassault. Le innovazioni interessano tre settori dell'architettura organica di PLM V6: Lifelike Experience - l'esperienza di prodotto simile alla realtà – Collaborative I-Plm e la Creazione di Proprietà Intellettuale.

[tit:Novità di prodotto]
La versione V6R2010x estende le possibilità della piattaforma V6 per includere soluzioni mobile e cloud. I miglioramenti riguardo la Lifelike Experience interessano 3DVIA Mobile che ora offre ricche esperienze 3D online: progettisti, clienti e utilizzatori finali possono interagire in un ambiente 3D condiviso e di facile comprensione, proprio per la sua verosimiglianza con il mondo reale. Le innovazioni riguardano anche la 'collaborazione' in remoto, con il supporto alla navigazione intuitiva in tre dimensioni, facile costruzioni di possibili scenari d'uso e facilità di accesso a progetti e programmi da ogni parte del globo.
Per quanto riguarda la creazione di Proprietà Intellettuale l'applicativo Catia si occupa anche di sistemi di ingegneria, supportando il ciclo di sviluppo di sistemi end-to-end complessi e collaborativi, dalla definizione dei prerequisiti primari al design funzionale, logico e fisico, fino alla simulazione. Ora Catia collega i creatori di Proprietà Intellettuale (IP) ai collaboratori, fornendo soluzioni per definire, comporre e riqualificare ogni prodotto 3D virtuale.
Delmia sviluppa un ambiente 3D di produzione per creare e condividere soluzioni ipotetiche prima di costose implementazioni reali. I designer possono ideare e simulare sequenze di assemblaggio e definire i comportamenti di ogni macchina programmabile.
Simulia costruisce un ambiente collaborativo per simulazioni verosimili di utilizzo e test del prodotto, ad esempio per effettuare prove strutturali e analisi termiche.
L'"archittettura organica" della piattaforma V6 si basa su una semplice idea: piuttosto che adattarsi a una configurazione di Plm predefinita, è più semplice scaricare volta per volta dei modelli a supporto di un qualunque servizio o progetto in corso.
Bernard Charlès, Ceo di Dassault Systèmes, riporta che la novità riguarderà Enovia e sarà disponibile online per fine mese, accessibile previa sottoscrizione.

[tit:Tempi di Social Innovation]
Un altro aspetto sui cui Dassault Systèmes ha puntato molto durante il convegno è stata la cosiddetta Social Innovation, l'Innovazione sociale. Implementate in Enovia ci saranno proprio queste soluzioni di Innovazione Sociale e Charlès ne parla in questi termini: "L'Innovazione Sociale vuole connettere gli individui, le idee e le esperienze virtuali facendo leva sulle capacità del social networking. Ciò è essenziale per le aziende al fine di ridurre il crescente divario tra le necessità del consumatore e i prodotti disponibili, tra i dipendenti e le loro società. I nuovi trend di acquisto del consumatore, assieme alle nuove esperienze lavorative, creano nuovi bisogni a cui le imprese devono adattarsi. Abbiamo immaginato dei servizi online per connettere entrambi i mondi, rendendo le persone partecipi dei processi di innovazione, come consumatori o nel loro ruolo lavorativo". Il messaggio è chiaro: abbiamo bisogno di comunità eterogenee per innovare davvero e creare un futuro più sostenibile.

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L'approccio "virtuale" al Plm di Dassautl intende anche diminuire l'impatto proprio dei processi e dei prodotti stessi: la digitalizzazione del ciclo di vita di un oggetto - dal design concettuale al riciclo - aiuta a ridurne l'impatto ambientale.
Ma l'impegno non si esaurisce qui. Le soluzioni di Dassault Systèmes simulano complessi processi meccanici, della dinamica dei fluidi, della termodinamica e di altri campi fisici per lo sviluppo di prodotti eco-efficienti che supportino le future sfide ambientali. Dassault fornisce gli strumenti ma, sottolinea il Ceo, dipende tutto dalle persone.

[tit:La parola ai clienti]
E sono proprio le persone il centro attorno a cui è costruito il discorso di Olivier Colmard, Engineering, Quality & Purchasing Information Systems Vice President di Renault, uno dei partner più prestigiosi di Dassault. "Renault intende divenire leader nel campo della mobilità sostenibile. Per riuscirci dobbiamo fornire innovazioni tramite tecnologie allettanti per i conducenti e i passeggeri, non solo tecnologie per esperti. Il tutto mantenendo la qualità dei nostri prodotti al massimo livello".

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"La prima sfida ingegneristica per il futuro di Renault è promuovere l'introduzione di auto elettriche e, assieme a Nissan, offrire la prima linea di veicoli a emissioni zero a un prezzo accessibile per la maggior parte delle persone", ha proseguito Colmard. "Utilizzando i tool collaborativi le nostre business lines possono crescere conmporaneamente insieme, in ogni luogo e in ogni momento" e la partnership con Dassault Systèmes fornisce a Renault ciò che serve per crescere nel futuro della sostenibilità.
Aumentare la collaboratività e l'accesso al Plm è ciò che Dassault si propone di ottenere con la piattaforma V6, come sottolinea Olivier Sappin, Director, Automotive Industry Solution dell'azienda francese.

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"La vera sfida è permettere la collaborazione contemporanea tra persone che si trovano in diversi Paesi del mondo, permettendo agli ingegneri che si trovano in Korea, India o Sud America di accedere ai dati che necessitano, in ogni momento. I requisiti in termini di performance che richiediamo sono alti: vogliamo che tutti accedano alle informazioni di cui hanno bisogno in pochi secondi. Il tool di navigazione, inoltre, è anche pensato per essere alla portata dei non-esperti, come product managers o addetti al marketing".
Per concludere Jan Andersson, ricercatore IT di Sony Ericsson, ha parlato di Plm all'interno della sua azienda: "Ciò che gli utenti ci chiedono è la personalizzazione dei prodotti, con sempre più caratteristiche. In più dobbiamo anche tener conto della pressione del time-to-market e del controllo dei costi. Per ottenere tutto questo dobbiamo lavorare in parallelo, trasversalmente, concentrandoci sull'utente".

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Per raggiungere tali obiettivi serve un sistema di Plm che aiuti l'azienda ad aumentare la propria "globalizzazione e standardizzazione. Da queste basi si può partire per raggiungere nuove mete come ridurre i costi, aumentare la qualità e diminuire i tempi di produzione".

[tit:La partnership con Ibm]Come è noto, lo scorso 26 ottobre Dassault Systèmes ha acquisito parte del settore vendite e customer support di Ibm, integrando la struttura a supporto delle proprie soluzioni. La mossa di Dassault non ha destato stupore, infatti la partnership tra le due aziende era già ben avviata. IBM, infatti, si è occupata per diversi anni della commercializzazione e supporto dei prodotti Cad di Dassault.
Come portavoce di Ibm all'ECF 2009 è intervenuto Al Bunshaft, Vice President Product Life Cycle Management. Bunshaft ha parlato diffusamente della stretta alleanza tra le due aziende: "Durante i 28 anni di partnership le due società sono cambiate profondamente. All'inizio della partnership Ibm vendeva terminali grafici connessi a mainframe, mentre Dassault Systèmes era ancora in fase embrionale, un piccolo team che si era staccato da Dassault Aviation per creare software innovativo".

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Durante gli anni anche i rispettivi business sono cambiati, fino al giorno d'oggi: la realtà odierna sono i sistemi Windows-based, la collaborazione online e le soluzioni di cloud computing. Bunshaft ha annunciato un nuovo capitolo della partnership con Dassault, un nuovo inizio che corrisponde ad una ristrutturazione e a una riconsiderazione della collaborazione fra le due società.
"D'ora in avanti Ibm si concentrerà su infrastrutture, tecnologie software, hardware e servizi di consulenza e implementazione. Il team di DS si impegnerà sul fronte delle applicazioni, aggiungendo innovazioni alla propria suite di software per mantere la propria leadership sul mercato", ha spiegato Bunshaft, che ha anche approfittato dell'occasione per presentare il nuovo Vice Presidente della Ibm-DS Global Alliance, Chuck Mason.
È stato poi il turno di Gerhard Baum, Vice President Ibm Europe Industrial Sector, che ha introdotto la nuova era di collaborazione che le due società affronteranno insieme. "Sarà un futuro impegnativo, operoso ma anche redditizio, se lo affronteremo nel modo giusto. Il Plm a supporto del prodotto e delle decisioni aziendali è un elemento critico del business di oggi ed è per questo che Ibm si concentra così tanto in tale area". Il software di Plm sta diventando sempre più complesso, viste anche le recenti innovazioni che hanno "esteso" il suo spazio di fruizione sul web, in ambienti virtuali.

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"Ibm - ha continuato Baum - si è adeguata a tale scenario attraverso due decisioni. La prima è stata vendere il compartimento vendite a Dassault, la seconda è la decisione di investire significativamente nel Plm, sotto diversi punti di vista: come società di ricerca e sviluppo, di soluzioni, di integrazione di sistemi ma soprattutto nella progettazione di prodotti propri. Prodotti che poi vengono realizzati in tutto il mondo. Tutte queste attività ci aiuteranno a rimanere concentrati in questa area di business".
Baum ha anche spiegato il progetto "Smarter Planet" di Ibm. L'iniziativa, in primis, è volta a potenziare la "internet of things" (internet dal punto di vista dei supporti fisici) per "connettere le persone fra loro". Una volta compiuto questo passo Ibm lavorerà per una più effettiva condivisione delle informazioni con gli individui, all'interno dei processi aziendali. "Il fine dei due processi è generare più informazioni che aiutino a prendere decisioni più intelligenti, più tempestive", per ovviare agli inutili sprechi che affliggono le aziende del settore energetico, automotive e sanitario.
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