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Brocade unifica le reti fisiche e virtuali

Le componenti di fabric, virtualizzazione e dispositivi si integrano per produrre una visione basata sul data center “on demand”.

Cloud
Il tema della virtualizzazione delle reti è di stretta attualità e da molti viene visto come naturale evoluzione di un processo che ha già riguardato i server e lo storage presenti nei data center. La miglior allocazione possibile delle risorse di rete è parte integrante del complessivo obiettivo di ottimizzazione oggi al centro delle priorità per i Cio.
Brocade prova a offrire una risposta in questa direzione, con l’annuncio di una strategia costruita sul concetto di data center “on demand”, dove le tecnologie di software-defined networking si integrano con quelle classiche di routing e switching, per diventare una sorta di stack unificato in un’infrastruttura flessibile e virtualizzata.
Come spiega Paolo Lossa, regional manager di Brocade Italia, la novità si basa sulla tecnologia Vcs Fabric: “L’idea è quella di semplificare il più possibile l’ambiente di virtual networking, dando priorità di accesso alle risorse secondo una logica on demand. Implementando le nostre tecnologie Vyatta vRouter e Virtual Adx Application Delivery Switch sul server, la relazione fra quest’ultimo e gli switch fisici della rete è ora molto più stretta”.
La strategia di Brocade fa leva sulle tecnologie OpenStack per gestire l’intero ambiente e su un controller di rete software-defined basato sul progetto open source Open Daylight, reso pubblico qualche tempo fa dalla Linux Foundation. Alla base della proposta, c’è la constatazione che, mentre la virtualizzazione ha ormai preso piede nei data center, altrettanto non è accaduto per le risorse di rete: “L’ultima evoluzione della nostra tecnologia Vcs Fabric – riprende Lossa – poggia sulla volontà di rendere molto più facile l’assegnazione delle risorse sia fisiche che virtuali per ogni workload applicativo a uno specifico gruppo di macchine virtuali”.
L’approccio di Brocade si focalizza sulla capacità di far scalare verso l’alto o il basso le risorse di rete, in base alle necessità dei carichi di lavoro applicativi di ogni azienda. Una delle componenti centrali del data center on demand è il vRouter, che il costruttore ha acquisito con Vyatta alla fine dello scorso anno. La tecnologia è costruita su una distribuzione Linux-based e si propone di estendere la rete verso i server. L’ultima versione include il supporto delle Vpn Dynamic Multipoint e il routing multicast. In parallelo, è stata virtualizzata anche la tecnologia Adx Load Balancer, per far sì che il bilanciamento dei carichi possa essere implementato on demand sulle macchine virtuali. A tutto questo si aggiunge Application Resource Broker, per il monitoraggio delle prestazioni dell’ambiente applicativo e l’automazione degli interventi di attivazione di nuove risorse quando necessario.
Poiché la virtualizzazione delle infrastrutture di rete porta con sé anche un correlato incremento dell’utilizzo del networking fisico, Brocade ha anche provveduto ad ampliare le capacità dei propri strumenti, a partire dai router Mlx, con un modulo 4x40 GbE.
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