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Per i server Arm ci sarà ancora da aspettare

Il fascino per la nuova architettura rimarrà contenuto fino a quando non saranno disponibili i chip da 64 bit.

Cloud
Sono molto attesi i server che integreranno i processori Arm, soprattutto per le promesse di riduzione dei consumi che portano con sé. Ma secondo analisti e costruttori, questa tipologia di sistemi ha scarse possibilità di decollare finché non arriveranno sul mercato i chip in versione a 64 bit. Quindi, occorrerà attendere il prossimo anno per i primi annunci e il 2015 per un rilascio in quantità.
I processori Arm, che sono oggi molto diffusi su smartphone e tablet, non hanno bisogno di molta energie elettrica e questo rappresenta un indubbio elemento di attrattiva per un loro impiego nei server ad alto volume transazionale. Anche Intel, peraltro, ha messo a punto processori Atom a 64 bit a basso consumo per dare un’alternativa alle Cpu Xeon, assai più onerose, ma che oggi sono integrate nella maggior parte dei server. La casa di Santa Clara potrebbe aver preso un vantaggio significativo su Arm, poiché la settimana scorsa Hp ha annunciato che i propri nuovi server ad alta densità Moonshot saranno costruiti in architettura Atom e anche Dell sta lavorando sullo stesso tipo di macchine.
Per il momento, invece, i server Arm giacciono ancora nei laboratori, dove i clienti possono testarli per possibili utilizzi futuri. Qualche vendor, come la citata Dell, dispone di piattaforme Arm a 32 bit, giudicate ottime in termini di prestazioni e costi, ma frenate dagli aspetti software, poiché ormai la maggior parte delle applicazioni funziona a 64 bit. Qui per vedere qualcosa di nuovo occorrerà attendere almeno la fine dell’anno, quando fabbricanti come Amd e altri potrebbero rendere disponibili chip a base Arm a 64 bit.
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