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Cgia Mestre, con riforma del lavoro copertura economica per 150 mila disoccupati in più

La riforma del lavoro del governo Monti introduce l'Aspi, una nuova indennità che assicurerà copertura economica a 150 mila disoccupati in più.

Tecnologie
"Grazie alla riforma del lavoro del governo Monti, 150.000 disoccupati in più potranno usufruire della nuova indennità che prenderà il nome di Aspi." A dichiararlo è il segretario della Cgia di Mestre, Giuseppe Bortolussi, che ha calcolato gli effetti dell'introduzione del nuovo ammortizzatore sociale (Aspi) che fra qualche anno sostituirà l'indennità di disoccupazione e quella di mobilità.
A questo risultato, sottolineano dalla Cgia, si è giunti grazie alla stima realizzata dalla Banca d'Italia.
Secondo l'Istituto di via Nazionale la nuova riforma, che estende la copertura economica ai senza lavoro di alcune categorie di lavoratori attualmente escluse (apprendisti e lavoratori dipendenti che non possono accedere al trattamento ridotto perché in assenza di una contribuzione minima), consentirà di godere dell'indennità di disoccupazione ad almeno il 16% di persone in più che hanno perso l'occupazione.
In termini assoluti, come riportato più sopra, la Cgia stima una estensione delle tutele per quasi 150.000 persone (precisamente 149.595).
Come si è giunti a questo risultato? Nel 2010 (ultimo dato disponibile fornito dall'Inps) i percettori di un'indennità di disoccupazione o di mobilità erano poco più di 1 milione. Includendo il 16% in più di apprendisti e di percettori di indennità con requisiti ridotti che verranno indennizzati con l'Aspi, se ne aggiungeranno altri 150.000 che porteranno la platea dei tutelati a superare la quota di un milione e 222 mila  unità.
E' chiaro che questo importo costituisce una stima, sottolineano dalla Cgia, visto che bisogna tener conto anche della durata del trattamento di indennità che questi numeri, purtroppo, non sono in grado di rivelare. 
"L'allargamento della platea degli indennizzati è sicuramente un aspetto positivo di questa riforma – conclude Bortolussi – purtroppo ci sono alcune aree grigie che dovranno  essere monitorate molto attentamente. Mi riferisco all'aumento del costo del lavoro degli occupati a tempo determinato, oppure alle misure per contrastare le false partite iva che rischiano di far scivolare nel sommerso migliaia e migliaia di lavoratori".
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