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La virtualizzazione guidata di Clouditalia

L’azienda nata sulle ceneri di Eutelia propone un approccio ragionato alla scelta del cloud, potendo spaziare dall’offerta SaaS al Virtual Data Center.

Cloud
In meno di un anno, Clouditalia ha assunto una propria identità e prodotto risultati che la collocano fra i principali cloud provider italiani. Il brand, infatti, nasce dalle vicissitudini di Eutelia e dall’acquisizione del ramo Telecomunicazioni. Come testimonia il nome prescelto, il salto di qualità affrontato fin dall’inizio della nuova avventura è stato quello di evolvere dalla fornitura di semplice infrastruttura per le comunicazioni a una proposta più compiuta e orientata al modello del cloud computing.
In questi mesi, è stata messa a punto un’offerta sulla quale l’azienda oggi punta per proporsi come interlocutore unico a supporto delle realtà alle prese con le esigenze di riduzione dei costi dell’It, attraverso percorsi graduali e attenti anche a preservare l’esistente. “In questo ci differenziamo radicalmente dai competitor nazionali del mondo cloud – spiega Paolo Bottura, chief operating officer di Clouditalia -. Noi copriamo in modo completo un mercato che spazia dalla fornitura di connettività alle soluzioni IaaS, PaaS e SaaS, che integrano nativamente la componente dei servizi utili per stabilire, di concerto con il cliente, la soluzione più adatta alle sue esigenze”.
Clouditalia è una realtà che oggi conta su quasi 280 dipendenti e dispone di una rete di 14mila chilometri in fibra ottica, che copre l’intero territorio nazionale. Su questo backbone, ereditato dalla precedente esperienza, sono state costruite proposte che offrono classici servizi di comunicazione, dagli accessi Web al VoIp, per arrivare al Wi-Fi. La stessa infrastruttura, tuttavia, funge da perno per le soluzioni cloud, a cominciare dal cosiddetto Virtual Data Center. Nella sua accezione più estesa, questa proposta consente alle aziende di trasferire all’esterno anche la totalità di un’infrastruttura It, ma più realisticamente si tratta di un modo per iniziare a fruire in modalità cloud di servizi che ogni impresa può definire in base alle proprie esigenze, modificando dinamicamente le risorse da utilizzare, senza limiti di virtual machine, senza costi di ingresso e con una modalità di pagamento di tipo pay-per-use: “Oltre all’iniziale assessment per i clienti – aggiunge Bottura – ci occupiamo anche della migrazione delle applicazioni dai data center esistenti a quello virtuale, lasciando sempre e comunque il controllo ai clienti stessi”.  

Il data center diventa virtuale
La via ideale al cloud, come dicono anche numerosi esperti, è quella ibrida, per cui Clouditalia si offre di seguire e gestire l’integrazione fra le risorse esistenti nel data center fisico, sia esso classico o in evoluzione verso il private cloud, e il proprio Virtual Data Center, attraverso vCloud Connector, che di fatto offre una visione unificata di tutte le risorse It dell’azienda, che si trovino in casa o esternalizzate presso il provider esterno. Per rispondere alle esigenze di sicurezza tipicamente collegate a questo modello, Clouditalia offre backup ridondato e crittografato, firewall e antivirus integrati nel Virtual Data Center e controllo degli accessi. Per poter supportare questa proposta, il provider dispone di due data center, uno collocato a Roma e l’altro ad Arezzo, completamente ridondati e con scalabilità dinamica.
L’ambizione di Clouditalia è di coprire tutto lo scenario delle aziende italiane. Per quelle più piccole, quindi, vengono proposte soluzioni SaaS, ritagliate in particolare su categorie professionali, come i commercialisti e i consulenti del lavoro, oltre che per la Pubblica Amministrazione e il credito. Un esempio di questo approccio è rappresentato da Prima Nota Azienda, un’applicazione pensata per le Pmi che dedicano tempo alle operazioni di gestione e riconciliazione del ciclo passivo. Altre proposte riguardano la gestione del processo degli acquisti e delle risorse umane: “Il cloud offre alle Pmi l’accesso a servizi che altrimenti richiederebbero alti investimenti – commenta Bottura -. Alla sostanziale assenza di costi di avviamento, si aggiunge la certezza di sapere sempre quello che si spende e di poter attivare risorse dinamicamente e solo quando servono”.
Per coprire questo mercato esteso e molto articolato, Clouditalia fa leva sul canale e sui partner specializzati, capaci di coprire i mercati scelti come target, a partire proprio dai commercialisti.
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