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Accuse di corruzione per partner Microsoft

C’è di mezzo anche l’Italia nell’indagine avviata dalle autorità americane. L'inchiesta si estende alla Cina e alla Romania.

Mercato e Lavoro
Si parla di corruzione e, guardacaso, l’Italia risulta subito coinvolta. Le autorità americane hanno avviato un’indagine preliminare su Microsoft e alcuni dei suoi partner, che avrebbero corrotto responsabili governativi nel nostro Paese, ma anche in Cina e Romania, allo scopo di ottenere contratti sicuri.
In Italia, l’inchiesta riguarda alcuni consulenti specializzati in contratti di fidelizzazione, che avrebbero elargito regali e viaggi-premio in cambio dell’impegno alla stipula di contratti con la Pubblica Amministrazione Centrale. Qualcosa di simile sarebbe avvenuto in Cina, origine del caso grazie alla denuncia di un ex dipendente di Microsoft, dove alcune mazzette sarebbero state passate ad alti funzionari governativi per favorire la chiusura di contratti di licenza. In Romania, infine, alcuni partner commerciali dell’azienda di Redmond avrebbero utilizzato metodi illeciti per ottenere accordi privilegiati con il ministero della Comunicazione.
La reazione di Microsoft non si è fatta attendere ed è stata affidata a un comunicato nel quale si afferma di prendere con estrema serietà queste accuse e di voler cooperare con le autorità per fare chiarezza. In Cina, peraltro, l’azienda avrebbe già condotto nel 2010 (due anni dopo l’epoca alla quale risalirebbero i fatti contestati) un’indagine interna, che non avrebbe ottenuto conferme documentabili. Riaffermando il proprio impegno in favore dei valori etici e morali, il gruppo ricorda quanto articolata sia una struttura composta da 98mila dipendenti in 112 paesi, con 640mila partner commerciali:”Come tutte le grandi imprese mondiali, anche noi riceviamo talvolta segnalazioni di comportamenti inappropriati di dipendenti o partner commerciali, ma di solito indaghiamo a fondo per prevenire e sanzionare azioni illecite”, si legge nel comunicato.
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