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Fiat, presto Marchionne incontrerà Berlusconi

Previsto già in settimana l'incontro con il premier Berlusconi e alcuni ministri. Intanto piovono le reazioni del mondo politico e sindacale sull'ipotesi di fusione di Fiat con Chrysler.

Tecnologie
Le dichiarazioni di Sergio Marchionne, amministratore delegato di Fiat, non cessano di far discutere. Al centro dell'attenzione, questa volta, è la possibile fusione dell'azienda del Lingotto con Chrysler entro i prossimi due o tre anni, e il conseguente possibile spostamento della base negli Stati Uniti.
Per discutere di questo tema, sembra che entro la settimana si terrà un incontro tra l'amministratore delegato e il premier Silvio Berlusconi. Lo riferiscono fonti governative citate dal Corriere della Sera, secondo le quali il tavolo dovrebbe vedere anche la presenza del sottosegretario alla presidenza Gianni Letta e i ministri Paolo Romani, Maurizio Sacconi e Giulio Tremonti.
Intanto, fioccano le dichiarazioni del mondo politico e sindacale sull'eventualità prospettata dall'ad.
Paolo Romani, ministro per lo Sviluppo economico, ha affermato nel corso di un'intervista con il Corriere della Sera di essere "ottimista" rispetto alla questione: l'azienda, secondo il ministro, deve rimanere "una multinazionale italiana, e "la testa della casa automobilistica deve restare a Torino", intendendo con testa non solo la direzione generale,"ma anche il centro delle decisioni su programmi e strategie".
Maurizio Sacconi, ministro del welfare, è intervenuto sulla questione durante un'intervista a Libero: "se ci sarà una fusione tra Chrysler e Fiat – ha affermato - questo gruppo sarà inevitabilmente multilocalizzato, con due teste, una in Europa e una in America.  Torino dovrà essere la guida per l'Europa Orientale e il Mediterraneo, ma ci si deve preoccupare dell'effettiva evoluzione del gruppo. La Fiat deve avere la capacità di sviluppare progetti apprezzati nel mondo, e mettere in campo investimenti importanti in Italia, oltre a Mirafiori e Pomigliano".
L'attenzione sulle mosse del gruppo Fiat resta alta anche tra i sindacati. Tra gli altri Giovanni Centrella, segretario generale dell'Ugl, ha dichiarato nelle ultime ore "dopo il presidente del Consiglio, Marchionne incontri anche i sindacati insieme a tutto il governo per chiarire definitivamente il futuro del Gruppo Fiat nel nostro Paese e i dettagli del progetto Fabbrica Italia". "Alla luce delle responsabilità che alcune organizzazioni insieme ai lavoratori si sono assunti – ha proseguito - il Gruppo Fiat deve dire tutta la verità, anche per non offrire dannosi alibi alle speculazioni politiche che ancora si continuano a fare e che certamente non smetteranno di esistere in questo brutto clima di perenne campagna elettorale".
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